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SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI EGIZIANI DI LEGNANO

25 Marzo 2010


2103_viatorino02.jpg Anche a Legnano, città da troppo tempo ormai distratta e assopita da un pericoloso sonno della ragione, il copione si ripete. Il sistema Italia non lascia ormai molte possibilità a qualsiasi lavoratore in difficoltà, per far sapere la propria situazione e cercare di trovare aiuto e delle giuste soluzioni ai propri gravi problemi.
O si va su un tetto ad urlare, o si minaccia il suicidio, o si fa lo sciopero della fame …
Lo sciopero della fame è quello che ormai da più di 15 giorni stanno facendo gli operai e il titolare di una impresa edile di Sesto S.
Giovanni, la H.R. composta totalmente da personale egiziano, a cui ormai da sette mesi era stata subappaltata la ricostruzione ed ampliamento di un edificio fra via Torino e via Cattaneo.

Tutto in perfetta regola secondo legge, con stipula del contratto di appalto nel 2009 con una società di Cusano Milanino (inizio lavori il 3 giugno 2009, fine lavori il 3 marzo 2010), per un importo totale di 320.000 euro.

Da un’ordinanza del Comune di Legnano datata 23/09/2009, il titolare dell’impresa H.R. viene a sapere che la proprietaria del lotto è una società di Magenta, il direttore dei lavori un ingegnere di Busto Arsizio e la loro azienda l’esecutrice dei lavori.

È il solito trucco delle scatole cinesi, ben noto nel campo del settore edile in generale.

Dalla denuncia presentata ai carabinieri dal titolare della H.R si evince che i lavori iniziano puntualmente alla data concordata nel contratto, con 18 operai e tutto il materiale necessario, ma da quel momento chi avrebbe dovuto pagare regolarmente il lavoro svolto non lo ha mai fatto, se non alcune briciole per lavori eseguiti extra contratto.

Il motivo avanzato dalla società di Cusano Milanino per il non pagamento, debiti in banca e pagamento di altri lavori!

Addirittura alla richiesta di presentarsi con il proprio avvocato per cercare di avere i soldi spettanti, il titolare di H.R. è stato minacciato di morte.Le forze politiche di sinistra, oltre a evidenziare la situazione e a richiedere alle autorità competenti un intervento celere e risolutivo, esprimono piena solidarietà ai lavoratori interessati e denunciano l’assenza di azioni tangibili da parte dell’Amministrazione comunale.

Finora soltanto la Chiesa si è mossa per andare incontro alle necessità sociali di queste persone. Oltre al disagio sociale (da mesi sono senza soldi) si aggiunge anche la difficoltà, per questi lavoratori, di individuare degli interlocutori validi a cui rivolgersi vivendo in un ambiente che poco o nulla si adopera per una reale integrazione.Come forze politiche di sinistra riteniamo che il tema del lavoro e della sua dignità sia la priorità dell’agenda politica anche della nostra zona e per questa ragione sollecitiamo i sindacati, le forze politiche tutte e le associazioni con vocazione sociale a mobilitarsi anche per questi lavoratori affinché possano trovare giustizia con la soluzione positiva dei loro problemi.

Le forze di sinistra del legnanese

Sinistra Ecologia Libertà
Federazione della Sinistra

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