16 Novembre 2022

Gent.mo Direttore, scrivo in merito ad un problema che fatico ad affrontare e mi piacerebbe un suo parere. Mia madre è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale di Legnano dove ha trascorso diversi giorni in terapia intensiva e successivamente spostata nel reparto di cardiochirurgia.
Ho sempre potuto andare a trovarla, anche se per un tempo limitato, ma nemmeno in terapia intensiva mi hanno impedito di vederla.
Ora si trova presso la clinica Multimedica di Castellanza per la riabilitazione. Qui viene negato l’accesso alle visite, mi limito a portarle il cambio e andate via. Ora mi chiedo, a fronte del fatto che i medici non vaccinati sono stati reintrodotti nelle strutture ospedaliere, perché mi viene impedito di visitare mia mamma?!
Sono vaccinata e ho detto loro che sarei disposta anche a fare il tampone ma mi trovo sempre di fronte ad un rifiuto. All’inizio della pandemia la scelta di isolare i pazienti era ampiamente condivisa e motivata, oggi norme così restrittive non sono più giustificate e giustificabili.
La vicinanza delle persone care a chi attraversa un momento difficile è la medicina migliore Se si rispettano severe misure igieniche non vedo perché vietare questi diritto ai malati. Le spiegazioni della clinica sono sempre le stesse ovvero che hanno avuto casi covid, come del resto tutte le altre strutture e si celano dietro alle solite scuse del proteggere i pazienti.
La ringrazio anticipatamente per la sua cortese attenzione e le auguro buona giornata.
Monica
(in copertina foto d’archivio)