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“Il Parco ILA, o una parte di esso, dovrebbe essere dedicato a Flavio Barello”

barello salerio

18 Maggio 2021

Egr. direttore,
ho letto la proposta di Marazzini relativa alla dedica del Parco ILA a Basaglia e ho avuto un brivido.
Condivido l’idea del Dott. Clemente di dedicare uno spazio al noto psichiatra.

Stimo tantissimo Marazzini ma stavolta non posso essere d’accordo con lui sapendo anche quanto, da consigliere, ha avuto attenzione al Parco e a chi ci abita e conoscendone quindi la realtà e la sua storia
Nella mia lunga esperienza lavorativa di oltre quarant’anni dedicati alla disabilità mentale ho visto nascere il Parco ILA come luogo dedicato a queste persone così come scritto anche nello statuto del 1970 dove era esplicitato ben chiaramente lo scopo che l’Istituto Legnanese di Assistenza si prefiggeva e cioè “…provvedere al ricovero e all’assistenza di minori subnormali”.

Dal 1996 al 2006 mi sono inoltre occupata, prima come Unità di Valutazione e poi come Responsabile, anche della chiusura del manicomio di Mombello che, proprio nel rispetto della legge Basaglia, doveva chiudere entro la fine del 1999 e che dal 2000 è stato trasformato in una Residenza Sanitaria.
Tutti quegli orrori e quei terribili trattamenti che Marazzini racconta, la sottoscritta li ha vissuti dal vivo e con fatica ma con tenacia, insieme ad operatori formati con nuova mentalità nel trattamento di quelle persone, è stata ridata loro dignità e cura personalizzata.

Ora, quello che voglio chiarire è che, se a Legnano c’è un posto da dedicare a Basaglia, è quello dove viene presa in carico la malattia mentale psichiatrica: quindi non il Parco ILA ma territorialmente più su, dove c’è il Centro Psico Sociale in via Ronchi o Parco Ronchi.

Il Parco ILA forse andrebbe dedicato a Colui che, insieme agli operai della Franco Tosi, agli studenti del Dell’Acqua e ai genitori di bimbi disabili, è riuscito a dare il via ai servizi per la disabilità aprendo il primo Centro Diurno, chiamato allora Centro Gravi, proprio “soffiando” il Parco ILA a chi lo voleva far diventare altro, tanto che qualcuno aveva già acquistato un pezzo di terreno per farci la villa.
Il Parco ILA andrebbe dedicato a Colui che ha aperto una sezione ANFFAS in Legnano che ha gestito per quarant’anni, a Colui che ha aperto la prima casa famiglia, nella casa delle suore del Sanatorio, allora chiamata Il Castoro e che, oggi, è La Sequoia.

Il Parco ILA, o una parte di esso, dovrebbe essere dedicato a Flavio Barello (e moglie Teresa Salerio). Troppo silenzio intorno a Lui e troppa dimenticanza del lavoro svolto, soprattutto poca gratitudine e nessuna menzione sul suo operato quasi si volesse non svegliare il suo ricordo perchè è stato un personaggio talmente grande che riuscirebbe con la sua assenza ad essere più presente dei presenti

Flavia Cucchetti

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