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GIANFRANCO TRIPODI RIPROPONE IL CASO AMTEL – EUTELIA

1 Settembre 2009

In materia di problemi occupazionali, riceviamo e pubblichiamo:

Qualche tempo fa, pubblicamente, avevo manifestato le mie perplessità e le mie preoccupazioni per la situazione di AMTEL s.p.a.: società nata come risorsa di grande qualità e respiro per l’innovazione ed i servizi del territorio dell’Altomilanese, ora divenuta, né più né meno, una sorta di agenzia di Eutelia s.p.a., socio di maggioranza.

Ovviamente, da parte delle nostre Istituzioni, non si è ritenuto di prendere minimamente in considerazione le mie osservazioni, né di offrire alcun elemento di chiarimento circa le questioni poste.

In una edizione del TG3 Regionale, pochi giorni fa, nell’ambito di un servizio teso ad evidenziare la grave crisi occupazionale, mi è caduto l’occhio su di uno striscione che così recitava: “EUTELIA LOMBARDIA 500 ESUBERI”.

Ora, non solo da responsabile politico ma, soprattutto, mi sia permesso, da ex Presidente di AMTEL, quello striscione non ha potuto e non può lasciarmi indifferente: ho vissuto personalmente, anche con grande travaglio personale, le vicende di una società nata per rappresentare il fiore all’occhiello ed un trampolino di lancio nell’era dell’evoluzione del mondo delle telecomunicazioni, poi divenuta un insignificante puntino nell’universo Eutelia. Ragione, non unica, delle mie conseguenti dimissioni dalla carica rivestita e dal consiglio di amministrazione.

Detto ciò, giusto per evidenziare che nella vicenda la mia posizione certamente non può essere assolutamente imparziale, mi permetto di rivolgere alle Istituzioni, in primis al Sindaco Vitali, l’appello di chiarire se ed in che modo, eventualmente, la situazione di difficoltà di Eutelia (difficoltà, per altro, pare già nota da tempo) possa avere conseguenze su AMTEL. E ciò, si badi, indipendentemente dalla circostanza che, da quanto mi risulta, oggi vi sia di fatto un solo dipendente.

Vorrei capire se, ed in che modo, le difficoltà di Eutelia minino la stessa sopravvivenza di AMTEL e, eventualmente, quali strategie AMGA ed il Comune di Legnano pensano di porre in essere per evitare che essa naufraghi irrimediabilmente e con perdite irrimediabili. Può darsi che anche questo mio personale e modesto intervento resti lettera morta: ed allora mi permetto, davvero mi permetto, di chiedere ai consiglieri comunali che ne condivideranno l’interesse, di poter formalizzare, in caso di silenzio, queste richieste, tramutandole quanto meno in interrogazione: perché si possa ricominciare ad investire le Istituzioni, nelle loro articolazioni, del futuro concreto della città. Perché i nuovi 53 cassintegrati della Tosi, insieme a tutti gli altri delle varie attività in crisi del nostro territorio, non diventino mai abitudine, mai una semplice notizia di una pagina di un quotidiano che, una volta letta, si è pronti a sfogliare e dimenticare.
 
Gianfranco Tripodi
Commissario UDC Legnano

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