“Non potevamo conoscere lo stato di salute della lavoratrice”: la Recuperator di Rescaldina replica alla Nidil Cgil
Dopo la denuncia del sindacato sul licenziamento di una dipendente rientrata dalle cure per un tumore al seno, l’azienda chiarisce la propria posizione: «La signora è ancora dipendente dell'agenzia interinale».

«Quando l’azienda ha ripianificato le forze lavoro non poteva conoscere lo stato di salute della lavoratrice, né prevederne l’aggravamento». La Recuperator S.p.A. risponde alla Nidil Cgil in merito al licenziamento di una dipendente, assunta tramite agenzia interinale, dopo il suo rientro post cure per un tumore al seno. Un comportamento poco etico, secondo il sindacato, che ha deciso di denunciare pubblicamente la situazione. «Nel rispetto del rapporto di trasparenza e collaborazione che da sempre contraddistingue il dialogo tra e le Organizzazioni sindacali», l’azienda chiarisce con una nota stampa, che pubblichiamo di seguito, la sua posizione.
La Sig.ra Ferro presta attualmente servizio presso il reparto sigillatura di Recuperator S.p.A. dal gennaio 2022, con un contratto di staff leasing fornito da un’agenzia per il lavoro terza. Tale contratto giungerà a scadenza il prossimo 4 novembre 2025. Nel recente passato, la struttura in cui la lavoratrice opera è stata oggetto di importanti investimenti di sviluppo finalizzati all’innovazione tecnologica e all’efficientamento dei processi produttivi. Tali interventi hanno comportato una revisione delle necessità operative e la necessità di una riorganizzazione interna delle risorse direttamente impiegate, con la conseguente cessazione di due collaborazioni, tra le quali quella con la Sig.ra Ferro. Come da prassi, nel mese di luglio, l’azienda ha prontamente comunicato e motivato la decisione all’agenzia per il lavoro di riferimento, che ha poi provveduto a informare la propria dipendente, secondo le proprie modalità. Successivamente, la linea produttiva di pertinenza della Sig.ra Ferro ha registrato alcuni guasti tecnici e malfunzionamenti temporanei che hanno determinato ritardi nella produzione. Per far fronte a tali esigenze contingenti, l’azienda ha ritenuto necessario l’inserimento temporaneo di 2 lavoratori in somministrazione aggiuntivi, con contratti di brevissima durata, entrambi in via di terminazione. Si precisa inoltre che quando Recuperator S.p.A. effettuò le proprie valutazioni organizzative a livello di investimenti e successiva ripianificazione della forza lavoro, non poteva conoscere lo stato di salute della lavoratrice, né prevederne l’aggravamento, secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia di privacy e tutela dei dati personali. Pur avendo valutato la possibilità di una ricollocazione interna, purtroppo tale opzione non è poi risultata praticabile, in considerazione delle sopravvenute limitazioni indicate dal medico competente in conseguenza alla malattia. Infine, si sottolinea che la cessazione della collaborazione riguarda esclusivamente il rapporto di staff leasing tra l’agenzia per il lavoro e Recuperator S.p.A. La lavoratrice resta pertanto dipendente dell’agenzia. Recuperator S.p.A. ribadisce il proprio impegno a mantenere rapporti di correttezza, trasparenza e rispetto dei diritti di tutti i lavoratori e delle lavoratrici, nel quadro di un costante dialogo con le parti sociali.
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