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Trasporto pubblico, i sindaci alla Regione: «Evitare tagli ai servizi»

Primi cittadini preoccupati per la riduzione delle risorse destinate all'Agenzia metropolitana per il Trasporto Pubblico Locale

«Evitare le riduzioni dei servizi di trasporto pubblico»: è questa la richiesta che 82 sindaci di Città Metropolitana hanno rivolto all'assessore a infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Terzi, a seguito della riduzione risorse destinate all’Agenzia metropolitana per il Trasporto Pubblico Locale.

Tra i primi cittadini lombardi che hanno scritto al Pirellone anche i sindaci di Busto Garolfo, Canegrate e Rescaldina per il Legnanese e quelli di Arese, Baranzate, Bollate, Lainate, Pero, Pregnana Milanese, Rho e Vanzago per il Rhodense.

Le risorse destinate alla Agenzia metropolitana per il Trasporto Pubblico Locale, per effetto dell'applicazione dei nuovi criteri di riparto dettati da una delibera della giunta regionale, subiranno «una drastica riduzione, prevedendo un taglio di risorse di circa 3,4 milioni di euro già a partire dal 2020 fino ad arrivare a 17,8 milioni di euro nel 2025».  Tagli che preoccupano i sindaci, che temono che temono si trasformino «in tagli dei servizi erogati sui diversi territori». E questo proprio in una fase «di aumento della domanda di trasporto pubblico, di richiesta di potenziamento dei servizi e di maggiore qualità del trasporto per rispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini e alle criticità dell’inquinamento», con il risultato che «un taglio così importante dei servizi erogati causerebbe nei diversi territori conseguenze negative su tutti coloro che utilizzano il trasporto come alternativa al mezzo privato provocando disagi e difficoltà difficilmente risolvibili con soluzioni alternative». 

[pubblicita]IL SOSTEGNO DI CITTÀ METROPOLITANA – Ai primi cittadini ha espresso vicinanza la consigliera delegata alla mobilità di Città Metropolitana, Siria Trezzi, sottolineando come Palazzo Isimbardi condivida «a pieno le preoccupazioni per le ricadute in termini di servizi ai cittadini e anche in termini ambientali, poiché si devono aumentare le risorse per i mezzi pubblici e non tagliarle. Già ad inizio gennaio, attraverso la stessa Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale, era stato chiesto un incontro urgente all’assessore Terzi di Regione Lombardia proprio per discutere di questo tema: mai avuto risposta».

LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE – «La Regione Lombardia trasferirà quest'anno all’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano 417,7 milioni di euro su un totale regionale disponibile pari a 629 milioni – ha replicato Terzi alla lettera –. Rispetto allo scorso anno, 3 milioni vengono redistribuiti alle Agenzie di Tpl di altre province lombarde, in ragione dei costi standard che regolano in maniera oggettiva parametri di efficienza e raggiungimento di obiettivi. Milano, però, e il fatto è tutt'altro che irrilevante, può recuperare questa cifra rinunciando a una minima parte dei maggiori introiti garantiti dalla tariffazione integrata. Maggiori entrate che, per Milano, ammontano a oltre 50 milioni di euro. Gli amministratori del capoluogo lombardo, come alternativa, possono rivolgersi al Governo giallorosso, chiedendogli di garantire i finanziamenti che spettano alla Lombardia. Ricordo infatti che la nostra Regione muove quasi il 24% dei passeggeri a livello nazionale, ma ottiene risorse solo per il 17%». 

«Aggiungo – ha proseguito l'assessore regionale – che Milano sapeva da 3 anni che i fondi disponibili sarebbero stati ripartiti in modo diverso a partire dal 2020, seguendo appunto i criteri oggettivi dei costi standard. La riforma è stata definita nel 2017 al termine di un articolato percorso di confronto con i portatori di interesse. La Lombardia è la Regione che investe di più nel trasporto pubblico locale e più volte negli anni siamo intervenuti per sopperire ai tagli dei governi, tant’è che il sistema sarebbe già imploso nel 2016 se non fosse intervenuta la Regione rimediando alle gravi mancanze dello Stato centrale. Prendersela con la Regione, peraltro quando Milano ha in pancia un tesoretto milionario, significa ricorrere allo scaricabarile nel tentativo di nascondere la propria incapacità di programmazione». 

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Gennaio 2020
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