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Il Tar dà ragione al comune di Vanzago: basta cumuli di terra sul territorio

La sentenza annulla la delibera con cui la Giunta della Regione Lombardia aveva inserito un’area di Vanzago in quelle potenzialmente utilizzabili per lo stoccaggio del materiale lavorato in cava

Il Tar ha dato ragione al Comune di Vanzago e, come annunciato in un comunicato stampa dell'amministrazione, questo comporta che non si sarà "nessun cumulo di terre sul proprio territorio".

"Con sentenza n° 2125/2017 del 10.11.2017, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia Sezione Quarta, ha dato piena ragione al Comune di Vanzago in merito alla difesa del territorio dell’Ambito Territoriale Estrattivo di cava ATEg7 presente nel Parco Agricolo Sud Milano nella zona che lambisce Valdarenne e Mantegazza in Vanzago e Cascina Madonnina in territorio di Pregnana Milanese – si legge in una nota dell'amministrazione comunale di Vanzago -. Si ricorda che nella zona dell’ATEg7, la Cava Bellasio, attiva da diversi decenni in Pregnana Milanese, svolge la propria attività di escavazione e, nell’ultimo decennio, anche quelle di trattamento delle terre e rocce da scavo e di recupero di rifiuti inerti".

Gli amministratori vanzaghesi ripercorrono poi le tappe di questa contesa: "Su richiesta della ditta Eredi di Bellasio Eugenio snc del novembre 2015, con la deliberazione n. X/4795 dell’8.2.2016, la Giunta della Regione Lombardia inserì nuovamente un’area in Vanzago per adibirla a stoccaggio del materiale lavorato in cava. Il Comune di Vanzago e la Provincia di Milano sono sempre stati fermamente contrari a tale previsione; a maggiore ragione questa volta, perché – nonostante fosse obbligo della Regione informare e coinvolgere il Comune in questa scelta – la notifica di tale deliberazione fu fatta al Comune di Vanzago solo il 29.9.2016, cioè quasi 8 mesi dopo la delibera della Giunta Regionale e, soprattutto, a seguito di specifica richiesta da parte del Comune di Vanzago stesso".

"Inoltre, dopo una lunga battaglia legale (Ricorso al TAR del 2009 – Sentenza del Consiglio di Stato del 2012 – difesa in ricorso al TAR da parte dei Bellasio nel periodo 2014-2015) che aveva visto riconoscere la giusta ragione del Comune di Vanzago nel non volere alcuna estensione di cava sul proprio territorio – prosegue la ricostruzione -, è stato necessario questo nuovo ricorso per difendere tale principio anche di fronte al deposito del prodotto di cava. Il Comune di Vanzago è fermamente contrario all’ampliamento sul proprio territorio delle attività della cava situata in Pregnana, sia per l’attività estrattiva poiché va a deturpare un’area di campagna inserita nel Parco Agricolo Sud Milano e poco distante dall’area protetta del Sito di Interesse Comunitario dell’Oasi del WWF, sia per l’attività di deposito di materiali. I materiali depositati – infatti – formano delle vere e proprie montagne di terra di altezze considerevoli, creando polvere che si diffonde, specialmente nelle giornate secche o ventose, sulle case che si trovano a Mantegazza e Valdarenne una distanza inferiore ai 500 metri dai cumuli. Si noti che anche ARPA – come riportato nel verbale dell’ultimo sopralluogo del 16 ottobre 2017 – ha accertato la presenza di tali cumuli (cosa già peraltro messa in luce dai residenti, dal Comune di Vanzago, dalla magistratura, dalla Guardia Forestale e dalla Provincia di Milano negli anni)".

Ora la sentenza porta agli sviluppi attesi dall'amministrazione comunale: "La sentenza del TAR, oltre all’annullamento della deliberazione della Regione Lombardia n. X/4795 dell’8.2.2016, prevede il pagamento delle spese processuali in favore del Comune di Vanzago pari a  4mila euro oltre oneri di legge, ma – soprattutto – ha una valenza ben superiore per la tutela dei cittadini e dell’ambiente – si conclude la nota -. Con questa sentenza, infatti, il Comune di Vanzago non solo avrà la forza di chiedere a Regione Lombardia di impedire ogni attività legata alla cava sul proprio territorio in futuro, ma anche quella di pretendere che la ditta Eredi di Bellasio Eugenio snc rimuova al più presto i cumuli di terre, rocce, inerti e rifiuti – alti fino a 10 metri – abbandonati in maniera abusiva su Vanzago da tempo e per le quali da anni è in essere una contesa legale tra Comune e azienda, anche questa conclusasi positivamente per Vanzago al primo grado di giudizio nel Luglio 2017. In seguito, sarà doveroso per il privato che riqualifichi l’area, per troppo tempo oggetto di attività industriali poco compatibili con l’ambiente agricolo in cui sono state localizzate, ma la storia insegna che non sarà un obbiettivo facilmente raggiungibile".

Redazione
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Pubblicato il 14 Novembre 2017
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