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Via Gerli, quale futuro per l’ex municipio?

Sul futuro dell'edificio, "pesano" i vincoli della sopraintendenza ai beni culturali e i costi di un'eventuale ristrutturazione

Ristrutturare o non ristrutturare l'ex municipio di via Gerli? É questo il dilemma per San Giorgio su Legnano. Un dilemma che, per la verità, non è esattamente "nuovo di zecca" dalle parti del Comune – quello nuovo! – di Piazza IV Novembre, anche perchè il futuro dell'edificio da sempre è uno dei grandi "cavalli di battaglia" del consigliere di opposizione Alberto Turturiello.

Proprio il capogruppo di Forza Italia, durante l'ultimo consiglio comunale, aveva riacceso i riflettori sul futuro dell'edificio, in disuso ormai da 25 anni ad eccezione della porzione attualmente adibita a magazzino. Un futuro avvolto in una matassa tutt'altro che semplice da dipanare, sia per i vincoli dettati dalla sopraintendenza ai beni culturali, sia per i costi che un'eventuale ristrutturazione porterebbe con sè, stimati tra i 600mila e gli 800mila euro: fondi che andrebbero ovviamente ricercati tramite un finanziamento pubblico o privato. E la questione, nonostante non ci siano al momento problemi di sicurezza, è di difficile soluzione al punto che il sindaco Walter Cecchin durante l'ultimo seduta del Parlamento cittadino non aveva fatto mistero di ritenere il crollo dell'edificio la soluzione migliore, a patto naturalmente che nessuno si faccia male.

Dagli e ridagli, visto che la questione non smette di tornare di attualità, il primo cittadino sangiorgese in questi giorni ha lanciato il sondaggio su facebook: «Avete idee e proposte che possono dare nuovamente uno scopo concreto a questo edificio abbandonato da 25 anni – si è chiesto infatti Walter Cecchin –? Possiamo pensare di venderlo, possiamo pensare di donarlo, possiamo pensare di abbatterlo e creare uno spazio verde antistante il parcheggio (soluzione oggi purtroppo non percorribile perché tutelato dalla sopraintendenza), o di trasformalo in …».

E sui tre punti di sospensione finali, la fantasia dei sangiorgesi si è scatenata. C'è chi si fa portavoce delle esigenze delle fasce più fragili della cittadinanza, e chiede una casa di riposo o un centro diurno per disabili. C'è chi rivendica la necessità di uno spazio per i più giovani. C'è chi si butta sulla cultura, e si augura di vedere l'ex fulcro della politica sangiorgese trasformato in un cinema, un teatro o uno spazio dedicato alle associazioni, dove magari possano "trovare casa" anche mostre e corsi. C'è chi vorrebbe donare l'edificio al FAI e chi vorrebbe vederlo trasformato in un'area verde. 

Insomma, cosa succederà lo scopriremo solo vivendo, ma superare lo scoglio delle centinaia di migliaia di euro necessarie a rimettere in sesto il vecchio municipio, ora come ora, sembra tutt'altro che scontato.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Novembre 2017
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