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“La storia, le cause e le ragioni delle migrazioni forzate”

Mercoledì 18 maggio in Sala Consiliare "Giacomo Bassi" a San Giorgio su Legnano si è svolta una serata sul tema dei "Popoli in fuga"...

Riceviamo e pubblichiamo il report della serata "Popoli in fuga" che si è svolta il 18 maggio a San Giorgio su Legnano. 


Mercoledì 18 maggio in Sala Consiliare "Giacomo Bassi" a San Giorgio su Legnano si è svolta una interessante e partecipata serata organizzata da ACLI, ANPI, CARITAS con il patrocinio delle Amministrazioni Comunali di Canegrate e San Giorgio su Legnano. Il Presidente della Caritas sangiorgese, Giampaolo Carretta, ha introdotto i due relatori: EYAS ALSHAYEB, Mediatore Culturale Cooperativa Sociale INTRECCI, e MAURO MONTALBETTI, Presidente Nazionale IPSIA, Istituto Pace Sviluppo Innovazione ACLI.

Eyas, giordano, ha sottolineato le motivazioni che hanno portato alla rivolta in Siria, iniziata con manifestazioni pacifiche di giovani, perseguitate con violenza dal regime. Quindi ha spiegato come in Giordania la quinta città più grande è quella dai campi profughi siriani e come un quarto della popolazione libanese è formata da profughi.  Persone, giovani e anziane, che "non possono più rifarsi una vita". Nella sua attività di mediatore lavorando a Milano a contatto con i rifugiati, ha conosciuto tante persone, ognuna con una storia diversa, come quella di un ragazzo calciatore della nazionale giovanile siriana, che tutte le mattine andava all'esterno dello stadio di San Siro per "respirare l'aria di un campo da calcio". Altre storie "paradossali" definite come la dantesca "Legge del contrappasso", dall'agiato commerciante di farmaci fatto partire con la famiglia su un barcone per l'Italia che ha perso una figlia in viaggio perchè non aveva con sé le medicine  per curarla, all'anziano che rimasto in ciabatte si mise a piangere quando gli diedero un  paio di scarpe "al mio paese producevo scarpe".  Ognuno delle persone  che ha incontrato lo hanno arricchito, gli hanno lasciato qualcosa nel cuore. Montalbetti  ha sottolineato come i numeri sottolineano che nel 2015 ci sono stati in Italia il 9% (153.842) di sbarchi in meno rispetto al 2014. Quindi il problema non sembra di così imponenti proporzioni, ma è preoccupante per l'Europa che sono arrivate un milione di persone tutte insieme in un anno. Un'Europa che si è trovata dopo 70 anni dalla fine della guerra con la "paura di perdere la pace". E quello dei popoli in fuga è un fenomeno destinato a durare nel tempo. Diverse le cause della fuga dai paesi in cui vivevano anche se ricchi per il petrolio non hanno distribuito il benessere a tutti oltre ad una destabilizzazione dello stato. E' necessario ch la comunità internazionale debba prevenire, prevedere e curare le situazioni createsi e che si seggano intorno ad una tavolo di pace le fazioni che sono in guerra.

Bisogna creare un consenso maggioritario per tradurre in pratica le decisioni prese, favorire i corridoi umanitari (ad esempio quello fra Libano e Italia) contro il traffico dei migranti, bisogna governare il fenomeno, creare reti di accoglienza nei paesi di partenza essendo presenti in quei paesi, impegnare risorse, essere coerenti: siamo in grado di farlo?  

Nell'atrio del Comune di San Giorgio su Legnano è esposta la mostra dell'Eco Istituto Ticino sui migranti italiani: dal 1861 al 1965 più di 25 milioni di nostri compaesani sono partiti per cercare fortuna all'estero.

Roberto Mezzenzana     

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Maggio 2016
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