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Giacomo Bassi di Canegrate, “Giusto fra le Nazioni”

Canegrate può vantare un “Giusto fra le Nazioni”, Giacomo Bassi (Gottro, Como, 1896-1968), segretario comunale...

Giacomo Bassi di Canegrate, “Giusto fra le Nazioni”

“Colui che salva una vita, salva il mondo intero”
Talmud


Forse non tutti sanno che esiste da poco più di un anno un’altra Giornata della Memoria che offre importanti spunti di riflessione e per noi legnanesi la possibilità di conoscere da vicino la figura di Giacomo Bassi.

La Giornata europea dei Giusti è una ricorrenza proclamata nel 2012 dal Parlamento europeo per commemorare coloro che si sono opposti ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi. Estende il concetto di Giusto elaborato da Yad Vashem a tutti i genocidi. Viene celebrata ogni anno il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per primo volle una ricorrenza per celebrare coloro che a prezzo della propria vita salvarono gli ebrei dal genocidio.

Nel 1953 la Knesset, il Parlamento israeliano, istituisce il Memoriale dello Yad Vashem sul Monte della Rimembranza a Gerusalemme. Uno dei compiti dello Yad Vashem è quello di rendere omaggio e commemorare i “Giusti tra le Nazioni”, che rischiarono la vita per salvare gli ebrei. “Giusto fra le Nazioni” è un titolo che viene dato ai non ebrei che salvarono gli ebrei. Il titolo viene dato sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti o sulla base di documenti attendibili.
Per essere insignito del titolo una persone deve: “Aver aiutato a salvare una vita; rischiando la propria in assenza di qualsiasi ricompensa monetaria o di altro tipo; e considerazioni analoghe che collocano le azioni di questa persona molto al di sopra di quello che può essere chiamato semplice aiuto”.
All’inizio del Duemila i Giusti nel mondo erano circa 17.000, oggi sono poco più di 24.000. Tra di loro più di 500 italiani. Tra gli ultimi Gino Bartali il 23 settembre dell’anno scorso.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Bartali

Canegrate può vantare un “Giusto fra le Nazioni”, Giacomo Bassi (Gottro, Como, 1896-1968), segretario comunale.

Questa è la sua storia
“La famiglia Contente, composta da Israel, nato a Izmir in Turchia, sua moglie Paola (nata Gaon) Nissim, del 1925, Abraham, del 1926, e Sarah, del 1937, aveva lasciato Milano dopo che la loro abitazione era stata distrutta dai bombardamenti alleati, per trovare alloggio a Canegrate, un piccolo paese vicino a Milano.

Papà Israel andava tutte le mattine a lavorare a Milano e tornava la sera in famiglia, un espediente chiamato “sfollamento” che la maggior parte degli abitanti di Milano aveva intrapreso per non rimanere nelle proprie abitazioni e rischiare di soccombare sotto le macerie. Dopo la metà del settembre 1943, Israel, avendo avuto notizie dal suo amico dell’ufficio passaporti della questura di Milano, dott. Cinque, del tragico massacro degli ebrei sul Lago Maggiore, decise di tentare l’espatrio clandestino in Svizzera. Questo tentativo purtroppo fallì, perché al confine di Saltrio la famiglia, in gruppo con altri familiari e conoscenti, fu respinta in blocco dalle autorità svizzere.

I Contente non sapendo dove andare, decisero di tornare a Canegrate. Mamma Paola suggerì di chiedere aiuto a Giacomo Bassi, quarantesettenne segretario comunale, sposato, con un bambino di pochi mesi, che aveva un’ottima reputazione e sembrava essere una brava persona. Non appena Bassi venne a conoscenza della situazione della famiglia e del pericolo in cui versava, aprì un cassetto della sua scrivania, tirò fuori quattro carte di identità in bianco, le mise sul tavolo di fronte a Paola e le disse: “Adesso lascio la stanza per qualche minuto e quando ritorno può darsi che questi documenti spariscano”. Poi se ne andò, Paola prese le carte di identità e le mise nella borsa.
Quando Bassi fece ritorno nella stanza, le disse che a Milano, in via Carducci, c’era un fabbricante di timbri che avrebbe potuto mettere sulle carte d’identità un timbro di una città della Sicilia, cosicchè avrebbero potuto spacciarsi per profughi di quella zona. Suggerì che i Contente lasciassero Canegrate e si trasferissero in un paese a tre chilometri di distanza, di nome San Giorgio su Legnano, del quale egli stesso era segretario comunale. Promise di trovar alloggio all’interno della scuola elementare, come famiglia profuga dalla Sicilia. Pochi giorni dopo la famiglia Contente, che ora si chiamava De Martino, si trasferì. Bassi aveva fatto preparare per loro un’aula della scuola, letti e tessere annonarie. Venne spesso a trovarli.
Quando capì che non avevano cibo a sufficienza, fece in modo che ricevessero gli avanzi della mensa della fabbrica di macchine per cucire Borletti che era sfollata nei locali della stessa scuola. Essendo ormai la piccola Sarah in età scolare, Bassi la iscrisse a scuola, dove fu conosciuta come Graziella De Martino. Per quindici mesi i Contente vissero indisturbati in quel paesino, serbando eterna riconoscenza per un uomo che in precedenza neppure li conosceva, ma che mise in atto generosità, coraggio e umanità
” .

E’ innegabile che Bassi rischiò la vita aiutando e nascondendo i Contente. Il suo gesto merita di essere oggi ricordato e additato ai giovani che hanno bisogno di esempi positivi su cui riflettere.

Il 6 settembre del 1998 Yad Vashem ha riconosciuto Giacomo Bassi come “Giusto tra le Nazioni”, Dossier 3551.

A Canegrate è stata dedicata a Bassi la biblioteca mentre a San Giorgio su Legnano l’Aula consiliare porta il suo nome.

In occasione del Giorno della Memoria di quest’anno l’Anpi di Canegrate e di San Giorgio su Legnano hanno ricordato in alcune suggestive manifestazioni i Giusti e in particolare Giacomo Bassi.

“I Giusti uniscono l’umanità e ci insegnano la responsabilità
nel tempo presente, ecco il senso di questa Giornata”
Gabriele Nissim

– Per approfondire la figura di Giacomo Bassi

http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Bassi

– 6 marzo, ricorrenza dedicata alla memoria dei Giusti

http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_europea_dei_Giusti

– Per saperne di più

http://restellistoria.altervista.org/pagine-di-storia/giorno-della-memoria/i-giusti-fra-le-nazioni/

Giancarlo Restelli

Redazione
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Pubblicato il 06 Marzo 2014
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