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Diplomarsi con successo a 18 anni

Il progetto, già trasformato in realtà dall'istituto "Olga Fiorini" di Busto Arsizio, in discussione alla Camera dei deputati...

Si è parlato del Liceo internazionale per l’Innovazione, inaugurato lo scorso settembre dall’istituto “Olga Fiorini” di Busto Arsizio, nel corso del seminario di studio ospitato dalla Camera dei deputati e dedicato al tema “Diplomarsi con successo a 18 anni”.

Al centro della tavola rotonda il progetto di riduzione dell’istruzione superiore da cinque a quattro anni: progetto già avviato dalla scuola bustocca di via Varzi, presente per l’occasione a Montecitorio con il suo direttore Mauro Ghisellini e il coordinatore del nuovo liceo internazionale quadriennale, Luigi Iannotta. Ad aprire i lavori l’intervento del ministro Maria Chiara Carrozza, nella foto, che l’estate scorsa ha autorizzato tre istituti italiani, fra cui lo storico polo scolastico di Busto Arsizio, ad attivare l’innovativo percorso che consente agli studenti di diplomarsi con un anno di anticipo.

Si tratta di una proposta formativa sulla quale, ha puntualizzato l’esponente del governo Letta, «non ho preconcetti: l’ho avviato e credo possa nascere qualcosa di buono». A sgombrare il campo dai pregiudizi ha provveduto anche la parlamentare Milena Santerini, organizzatrice del seminario: com’è stato ormai accertato, infatti, «le competenze non dipendono dalla durata degli studi». Altro luogo comune da smontare è l’equivalenza fra la contrazione del percorso scolastico e la perdita di posti di lavoro: in realtà, ha osservato Paolo Ferratini, dirigente scolastico a Bologna, «si liberano risorse per attuare la flessibilità nella scuola», scorporando per esempio le classi in micro gruppi, che consentano di personalizzare la didattica.

Mario Dutto, ex direttore generale del ministero dell’Istruzione e rappresentante dell’Università Cattolica, ha invece espresso forti perplessità sull’ipotesi di sottrarre l’anno scolastico in eccedenza non al secondo, ma al primo ciclo d’istruzione, che ha «un’importanza fondamentale nella crescita del ragazzo». Per gli studenti sarebbe inoltre ancor più difficile scegliere la scuola superiore a 13 anziché a 14 anni. Giudizio condiviso da Andrea Gavosto, della fondazione Agnelli, convinto che sia necessario mettere mano non solo all’istruzione di secondo grado, ma anche alla successiva formazione accademica: più che di ritardo nell’inserimento lavorativo, infatti, si dovrebbe parlare di «ritardo accumulato durante il percorso universitario».

Pietro Bosello, docente della Cattolica e preside a Gallarate, ha infine presentato i risultati dell’accurata indagine da lui condotta sulle tre esperienze di scuola superiore quadriennale finora attivate, fra cui quella del liceo “Fiorini”.

Redazione
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Pubblicato il 04 Febbraio 2014
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