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Disagi Stie: “Gli studenti pagano un abbonamento senza usufruire di un servizio pubblico. Possibile?”

La lettera di un utente sui forti disagi che stanno vivendo gli studenti dell'Ite Tosi a causa delle corse ridotte per lo sciopero dello straordinario e le assenze per malattie dei conducenti

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Buongiorno,
mi permetto di scrivere a voi in quanto sono sicuro possa essere di vostro interesse analizzare una situazione complicata della gestione STIE in queste ultime settimane.

Dall’inizio dell’anno scolastico, parliamo di ITE Tosi, la maggior parte degli autobus STIE arrivano al mattino in costante ritardo (almeno 15 minuti) oltre ad avere i mezzi talmente pieni da rischiare la possibilità di salita.
Gli insegnanti e la scuola stessa (che già ha reclamato con STIE) hanno dimostrato flessibilità inizialmente ma dopo 2 mesi non accettano più giustificazioni quotidiane di ritardi.
Il pomeriggio invece, all’uscita delle ore 17, per ben 2 volte gli autobus non si sono nemmeno presentati senza nessuna comunicazione ed e’ stato questo il motivo della mia lettera di reclamo alla STIE dove evidenziavo il fatto che gli studenti pagano un abbonamento annuale senza usufruire di un servizio pubblico.

Purtroppo la risposta del direttore d’esercizio alla mia mail non ha fatto altro che continuare con il mio disappunto sulla gestione di tale società: si fa infatti riferimento a “numero abnorme di assenze per malattia del personale” e “possibilità di sopperire quanto prima”, senza indicare un piano concreto di azione.

Sembra che nessuno sappia che l’istituto Tosi conti più di 2000 studenti che arrivano da Busto ma anche da altri comuni limitrofi.
Come è possibile che STIE non si sia attrezzata con personale e mezzi adeguati?
Come è possibile che sugli stessi tragitti mattutini fatti dagli autobus da decenni, solamente quest’anno ci siano ritardi così evidenti?

Confido nella possibilità di poter approfondire grazie a voi con la società stessa in modo da avere risposte concrete.

Ringraziandovi, porgo distinti saluti

Alessandro 


La risposta del direttore d’esercizio di Stie

I clienti hanno tutte le ragioni di questo mondo. Dieci giorni fa si è svolta una riunione sindacale dalla quale i rappresentanti sono usciti chiedendo più soldi. Abbiamo provato ad intavolare una discussione sul premio risultati ma hanno lasciato il tavolo dicendo che l’aumento doveva essere dato a parità di servizio. Poi c’è stata una nuova assemblea a San Vittore Olona in cui hanno deciso di non fare più straordinari. A questa protesta si aggiunge quelle di alcuni lavoratori che si sono messi in malattia, convinti dai sindacati.

Giovedì scorso su 29 turni c’erano 12 malati di cui solo 4 hanno il covid. Giovedì e venerdì sono saltati due tentativi di riunione proposti dalla società.  Ad oggi non c’è ancora una data per riunirsi nonostante la disponibilità a farlo già a partire da mercoledì. Dal nostro punto di vista non è vero che i conducenti facciano così tanti straordinari. A Legnano addirittura se ne fanno meno di altre zone e alcuni non riescono nemmeno ad arrivare alle 39 ore settimanali di lavoro.

Abbiamo, sicuramente, qualche difficoltà a trovare gli autisti. A Pero ne mancano 6, a Busto ne mancano 2, a Gallarate altri 2, a Saronno ne manca uno. Il problema è diffuso e non riguarda solo Stie, servirebbero agevolazioni per chi vuole fare la patente da conducente di autobus che oggi costa oltre 4 mila euro.

Un nuovo conducente parte da una paga base di 1150-1200 netti al mese per 14 mensilità per 6 ore e mezza al giorno, inoltre ci sono le provvigioni sui biglietti venduti sul pullman (circa un centinaio di euro al mese). Sono d’accordo sul fatto che gli stipendi non siano molto alti ma la battaglia va fatta in sede di rinnovo di contratto nazionale e non nelle singole aziende. Il danno che viene fatto è all’utenza perchè siamo un servizio pubblico.

Redazione
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Pubblicato il 28 Ottobre 2022
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