Aut Out: due anni in rete per l’inclusione
A Villa Burba una giornata per tirare le fila del progetto, condividere i risultati con la comunità e per divertirsi con laboratori e attività
Si è concluso con l’evento “Aut Out: costruire insieme una comunità inclusiva” il progetto Aut Out, avviato nel 2023 da Sercop in coprogettazione con Cooperho – Consorzio di Cooperative Sociali, Cooperativa Cura e Riabilitazione, Cooperativa Metafora e Polisportiva Oratorio San Carlo, grazie al contributo di Regione Lombardia nell’ambito del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità.
La giornata, che si è svolta sabato 11 ottobre presso Villa Burba, si è articolata in due momenti: al mattino, l’incontro Esperienze di inclusione tra scuola, territorio e sport ha ripercorso, insieme ai protagonisti, esperienze e apprendimenti maturati grazie al progetto; al pomeriggio, ampio spazio a laboratori e attività per bambini e ragazzi organizzati dalle cooperative e associazioni che hanno animato il progetto.
Nel corso dei due anni di attività, Aut Out ha dato vita a numerose iniziative educative, laboratoriali e ricreative, coinvolgendo minori, genitori, educatori, insegnanti, operatori sportivi e realtà associative del rhodense e dei territori limitrofi. Le tre linee progettuali – dedicate rispettivamente allo sviluppo dell’autonomia e delle relazioni, ad interventi esterni al contesto educativo scolastico ma in continuità con esso, e all’inclusione attraverso lo sport e le attività ricreative nel tempo libero – hanno permesso di costruire percorsi personalizzati e di creare contesti di crescita inclusivi.
Complessivamente, dalle attività progettuali messe in campo, sono stati raggiunti 120 tra bambini e ragazzi con disturbo dello spettro autistico insieme alle loro famiglie e a diversi esponenti della comunità locale: operatori, insegnanti, negozianti, professionisti (dentista, pittrice, etc.) allenatori e cittadini. Un risultato che testimonia la forza del lavoro di rete e la capacità del territorio di attivarsi in modo condiviso per promuovere l’inclusione.
Per quanto riguarda le attività introdotte, i gruppi per il tempo libero organizzati da Cooperho in molti dei Comuni del territorio Rhodense (con il coinvolgimento di bambini dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori) sono partiti dai desideri dei ragazzi: c’è chi ha deciso di imparare a cucinare la pizza, chi ha optato per i giochi in scatola e chi ha voluto esplorare con gli amici alcuni luoghi di particolare bellezza presenti sul territorio. Il percorso ha facilitato la creazione di legami tra pari, la frequentazione di luoghi non convenzionali e luoghi di comunità dove i ragazzi hanno potuto incontrare gli altri cittadini che li frequentano ed entrare in relazione con loro con l’aiuto degli educatori: la comunità ha imparato a conoscere un po’ meglio le persone con disturbo dello spettro autistico; bambini e ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere luoghi che potranno continuare a frequentare anche dopo la conclusione del progetto.
Cooperativa Cura e Riabilitazione ha realizzato diverse attività con bambini e ragazzi, con disabilità e normodotati, tra cui un ciclo di allenamenti con un allenatore di Fondazione Milan e una serie di attività integrative con un gruppo di adolescenti per scoprire e godere delle offerte socializzanti presenti sul territorio. Tra le esperienze fatte e i luoghi coinvolti: il Mast di Rho, il centro aggregativo di Nerviano, la Cascina Santa Marta di Zibido (per attività agricole e sperimentazioni culinarie), le uscite al cinema, alla Fiera dell’Artigianato e al Duomo di Milano (con l’avvio dell’autonomia all’utilizzo dei mezzi), la partecipazione con uno stand giochi alla notte bianca di Vanzago. Inoltre, un gruppo di 4 ragazzi ha potuto sperimentarsi presso il bar Ranokkio di Bollate come camerieri e barman, un progetto che ha permesso loro di sviluppare nuove abilità e sentirsi parte integrante del gruppo
Le due cooperative, oltre al tempo libero, hanno lavorato all’attivazione di interventi fuori dal contesto scolastico: ad esempio, sono stati organizzati incontri di rete periodici con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, la neuropsichiatria, le realtà attivate e altre figure professionali in merito all’individuazione di tutti i sostegni necessari, per assicurare la partecipazione attiva alle iniziative sia dentro sia fuori la scuola; interventi in sinergia con le scuole per sostenere ed accompagnare i passaggi di cambio scuola e cicli scolastici facendo da punto di continuità; creazione di laboratori creativi-sensoriali all’interno delle scuole per sostenere l’integrazione tra il minore con disturbo dello spettro autistico e un piccolo gruppo classe, etc.
Cooperativa Metafora ha lavorato in parallelo su diversi filoni di attività: formazione, in parte aperta alla cittadinanza e in parte specifica per ragazzi e animatori degli oratori estivi del Comune di Rho. Sono inoltre state fatte proposte formative alle scuole di ogni ordine e grado dell’Ambito del Rhodense sia rivolte solo a personale docente che estese agli alunni con attività laboratoriali; consulenza agli esercenti per modifiche pratiche e strutturali agli ambienti, in modo da renderli il più inclusivi possibile, facilitando la permanenza e l’autonomia dei bambini e dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico (ad es. al RhoCenter di Rho); attività ricreative di vario genere con cadenza mensile, aperte a bambini e ragazzi e alle loro famiglie (es. cinema, biblioteca, laboratori artistici, uscite sul territorio, ecc..); incontri di Focus Group con i genitori.
Infine, Polisportiva San Carlo ha coinvolto ragazzi e ragazze del progetto Aut Out all’interno degli allenamenti bisettimanali delle squadre di Baskin e del gruppo Danza Inclusiva. Nell’anno sportivo 2023-2024, ad esempio, Polisportiva è riuscita a coinvolgere nelle due squadre circa 60 bambini e ragazzi tra i 6 e i 15 anni, 30 dei quali con certificazione di disabilità, 15 grazie ai finanziamenti del progetto Aut Out. L’attività di Danza Inclusiva, invece, coinvolge circa 15 ragazzi tra i quali più della metà hanno una certificazione di disabilità. Sono state inoltre organizzati momenti mensili di scoperta e avvicinamento alle bocce inclusive.
“Aut Out ha mostrato quanto sia importante investire su una rete capace di ascoltare, collaborare e crescere insieme. Il progetto ha coinvolto non solo i ragazzi e le loro famiglie, ma l’intera comunità, contribuendo a costruire un territorio più accogliente, consapevole e attento ai bisogni di tutti”, ha commentato Paolo Bianchi, assessore con delega alle Politiche Sociali e Disabilità del Comune di Rho, in qualità di Presidente del Tavolo delle Politiche Sociali del Rhodense. “Se è vero che l’inclusione nasce dall’incontro e dalla conoscenza reciproca, in questi due anni la comunità ha imparato a guardare con occhi nuovi i propri ragazzi, riconoscendo in ciascuno di loro una risorsa preziosa. È questo il valore più grande che il progetto ci lascia”.
Con Aut Out il territorio del Rhodense si arricchisce di una rete di relazioni più consapevole e competente, in grado di accogliere e accompagnare i bisogni dei minori con disturbo dello spettro autistico, riconoscendo il valore delle differenze come risorsa per tutta la comunità.
“Con Aut Out abbiamo sperimentato un modello di intervento che unisce progettazione condivisa, lavoro di rete e concretezza delle azioni” ha dichiarato Annamaria Di Bartolo, direttore attività di produzione dei servizi di SERCOP. “Il coinvolgimento della rete di scuole, famiglie, associazioni e realtà sportive dimostra che l’inclusione diventa possibile quando la comunità si riconosce parte di un percorso comune. Il progetto lascia un’eredità concreta fatta di relazioni, sperimentazioni, traguardi raggiunti e apprendimenti sul campo imprescindibili per il futuro”.
Per maggiori informazioni: www.sercop.it/aut-out
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