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“Foresta urbana” a Lainate: da gennaio al via la rigenerazione boschi

Previsto il taglio di piante malate ed infestanti che saranno sostituite da nuove specie autoctone. Nei primi mesi del prossimo anno, in una vasta area che comprende il percorso vitae di via Circonvallazione Ovest e il secondario del canale Villoresi che da quest’ultimo porta alla via Pogliano

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In partenza l’Operazione Rigenerazione di alcuni boschi di Lainate. Nei primi mesi del prossimo anno, in una vasta area che comprende il percorso vitae di via Circonvallazione Ovest e il secondario del canale Villoresi che da quest’ultimo porta alla via Pogliano (attraverso il Lazzaretto), saranno effettuati una serie di interventi di miglioria forestale che interessano zone del territorio definite bosco ai sensi di legge o comunque rivestite da vegetazione forestale. In queste aree è stato previsto il taglio delle piante infestanti, morte deperite o con tare di vario tipo e la messa a dimora di nuove piantine forestali appartenenti a specie tipiche locali. Si eseguiranno inoltre alcuni interventi di “forestazione urbana”, realizzati allo scopo di alberare alcune aree in prossimità di edifici comunali o percorsi ciclo pedonali e il rimboschimento con la messa a dimora di piantine forestali, di specie tipiche locali, in un’area attualmente agricola.

«Alcune aree della città necessitano di interventi mirati volti a migliorare la salute degli alberi – spiega l’assessore all’Ambiente Maurizio Lui – e a riqualificare i boschi. Grazie a questo programma intendiamo contenere lo sviluppo e la diffusione delle specie infestanti o esotiche che saranno sostituite da quelle tipiche locali, aumentare la composizione dei boschi e la loro stabilità, creare molte nicchie ecologiche utili a diversi esseri viventi. Vogliamo inoltre rendere più sicuri i percorsi ciclopedonali vicini alle aree alberate, con un occhio anche all’aspetto paesaggistico».

Per favorire la corretta crescita delle piantine sarà effettuato il taglio della vegetazione infestante presente, rappresentata da quelle piante erbacee (ad esempio luppolo e rovi) che condizionano negativamente la crescita degli alberi, soprattutto se giovani e di limitate dimensioni. Sempre per lo stesso motivo saranno tagliate tutte le piante morte, pericolanti, deperite o con evidenti tare, con particolare attenzione per quelle che insistono lungo i percorsi ciclo-pedonali: si tratta in maggioranza di robinie (Robinia pseudoacacia) e Ciliegio tardivo (Prunus serotina), albero estremamente infestante ed inserito nella “lista nera” di Regione Lombardia, la cui ceppaia non verrà estirpata ma lasciata in loco, per permetterne la ricrescita (del Ciliegio tardivo verranno tagliati i ricacci).

Questa pratica, denominata ceduo, viene praticata da secoli nei nostri territori e consente di rigenerare i boschi attraverso la crescita dei polloni: questo consentirà nel giro di pochi anni di ottenere nuovamente una vegetazione rigogliosa e diversificata grazie anche alle nuove piantine messe a dimora. Sarà anche l’occasione per effettuare la rimozione dei sassi e delle macerie presenti in loco nonché per effettuare la pulizia degli arbusti presenti. Le nuove piantine verranno dotate di un tutore in bambù di adeguate dimensioni per identificarle chiaramente e fornire supporto, oltre che di una protezione del fusto per evitare danni causati da conigli o altri roditori e dai danni dei rifilatori durante l’esecuzione delle cure colturali.

LE NUOVE VARIETÀ

Le specie arboree che verranno utilizzate sono autoctone o comunque entrate a far parte della storia, cultura e paesaggio lombardi, in particolare: il  Castagno (Castanea sativa), il Ciavardello (Torminalis clusii), il Ciliegio (Prunus avium), il Ciliegio a grappoli (Prunus padus), il Noce (Juglans regia), la Farnia (Quercus robur),il Frassino (Fraxinus excelsior), il Pino silvestre (Pinus sylvestris), il Tiglio nostrale (Tilia platyphyllos) e quello selvatico (Tilia cordata). Saranno messe a dimora anche numerose specie arbustive come la Berretta da prete (Euonimus europaeus), il Crespino (Berberis vulgaris), la Frangola (Frangula alnus), il Ligustro (Ligustrum vulgare), il Pallon di maggio (Viburnum opulus),il Prugnolo (Prunus spinosa). Gli arbusti, attualmente poco presenti, servono ad aumentare la biodiversità del bosco e fornire rifugio e cibo a numerose specie di animali.

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Pubblicato il 15 Dicembre 2021
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