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Maxi operazione contro la ‘ndrangheta a Rho e zona: 49 arresti

Il prefetto Francesco Messina: "L'agire mafioso al Nord ha caratteristiche simili a quelle dei territori d'origine". Impegnati centinaia di poliziotti in tutta Italia

“Vico Raudo” è la vasta operazione antimafia condotta dalle prime ore di questa mattina, martedì 22 novembre a Rho. Nel mirino delle forze dell’ordine la ‘ndrangheta. E in particolare quella definita come la “Locale di Rho” ovvero l’organizzazione criminosa individuata nella zona del Rhodense, realtà ricostruita da un 74enne già coinvolto e condannato nell’operazione “Infinito”. Una vera e propria organizzazione criminale, con una gerarchia ben definita, che ha messo in atto violenze e minacce. Come segnale di avvertimento c’era anche il  posizionamento di teste di maiale davanti alle case delle persone da intimidire. Nello specifico la Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha arrestato 49 persone (tra queste alcune abitano a a Lainate, Nerviano e anche a Busto Garolfo) con le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, minacce, violenza privata, incendio, detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa. Nonché per il reato di intestazione fittizia di beni. Le operazioni hanno visto impegnati centinaia di poliziotti, tra cui oltre agli agenti del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Milano, anche poliziotti della Squadra Mobile di Alessandria, Bergamo, Biella, Catanzaro, Cremona, Como, Lecco, Lodi, Mantova, Monza e Brianza, Novara, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Calabria, Varese. Sono stati impiegati per l’esecuzione delle misure cautelari anche il personale del Reparto Prevenzione Crimine di Milano, Piemonte, Liguria, Toscana ed Emilia- Romagna, le unità cinofile della Questura di Milano, del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Milano, nonché un elicottero della Polizia di Stato del Reparto Volo di Malpensa.

L’indagine “Vico Raudo” e l’ operazione “Infinito”

La Squadra Mobile di Milano ha accertato come a Rho, su cui in passato era presente una struttura territoriale di ‘ndrangheta, denominata “Locale di Rho” (già riconosciuta come struttura di ‘ndrangheta nell0’ambito di altra indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia  i Milano nel 2010 – operazione “Infinito”) un italiano di 74 anni (già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso) una volta scontata la sua pena, ha nuovamente ricostituito, con la collaborazione dei membri della sua famiglia e di altri soggetti, la presenza dell’organizzazione mafiosa sul territorio. Il 74enne beneficiando della concessione della misura alternativa al carcere della detenzione domiciliare ottenuta grazie alla falsificazione di documenti attestanti una sua presunta invalidità. 

La struttura gerarchica: dal “Santa” al “Picciotto”

Sono stati anche intercettati dialoghi in cui è emersa la struttura gerarchica della locale con l’indicazione delle doti di alcuni degli esponenti, tra cui il possesso della dote superiore della “Santa” del 74enne grazie alla quale egli poteva conferire “doti” agli affiliati, tra i quali il figlio, nonché, secondo i rituali dell’ndrangheta, comporre la c.d. “Copiata” per battezzare e conferire la dote di “Picciotto” a un altro soggetto. Otre alla struttura territoriale di ‘ndrangheta, era presente un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti composta da due gruppi, uno formato dagli stessi appartenenti alla “Locale di Rho”, l’altro da altri soggetti tratti anch’essi in arresto questa mattina. I due gruppi criminali, agguerriti e senza scrupoli, operavano in alleanza secondo le seguenti modalità: quello riferibile al 74enne si riforniva in via esclusiva dall’altro gruppo che, a sua volta, riceveva dal primo garanzie circa l’esclusività della piazza di spaccio e la risoluzione di problemi in ragione della sua matrice mafiosa.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Novembre 2022
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