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Così i fedeli dovranno vivere la Settimana Santa nelle chiese

Dalla lavanda dei piedi annullata alla via crucis senza processione: tutte le modifiche nelle celebrazioni per garantire la sicurezza sanitaria

Generico 2018

Contrariamente all’aprile 2020, quando la partecipazione fu possibile solo da remoto, quest’anno i fedeli cattolici potranno tornare nelle chiese per vivere comunitariamente i riti della Settimana Santa e della Pasqua. Tuttavia, le celebrazioni subiranno alcune variazioni rispetto alla tradizione, a seguito delle norme legate all’emergenza in corso, come specificato dal Vicario generale, mons. Franco Agnesi, in una nota pubblicata sul sito della Diocesi.

«Allo smarrimento e alla sofferenza che tutti abbiamo sentito l’anno scorso per la mancanza delle celebrazioni liturgiche comunitarie – scrive mons. Agnesi – corrisponda quest’anno un rinnovato desiderio di partecipazione ai riti che le comunità, liete e grate, celebrano con fede», aggiungendo: «non sospendiamo la diffusione mediatica delle celebrazioni a sostegno della fede di quanti sono impossibilitati a partecipare; ma la cura e gli sforzi per essa non distolgano dall’impegno di assicurare le condizioni per il radunarsi della comunità».

Ecco le principali novità per le celebrazioni pasquali, oltre alle norme anti-Covid già introdotte da diversi mesi per tutte le funzioni che si svolgono nelle chiese (distanziamento, igienizzazione, ecc.).

Nella Domenica delle Palme non si potrà tenere la processione che, tradizionalmente, caratterizza la liturgia. L’entrata di Gesù in Gerusalemme, di cui si fa memoria in questa giornata, potrà essere celebrata solo nella Messa principale della domenica e nella forma dell’ingresso solenne: i fedeli saranno al loro posto nell’Assemblea, tenendo già in mano i rami di ulivo o di palma.

Particolari accortezze sono raccomandate anche nella distribuzione delle stesse palme o degli ulivi. Per evitare assembramenti i rami non saranno prelevati dai fedeli dai cesti ma saranno imbustati e distribuiti da volontari.

Il Giovedì Santo è confermata la Messa crismale in Duomo (ore 9.30), presieduta dall’Arcivescovo, durante la quale tradizionalmente i sacerdoti della Diocesi rinnovano le loro promesse. Saranno però invitati a partecipare solo i parroci (o i responsabili di comunità pastorali), i preti ordinati nel 2020 e alcuni altri presbiteri. La distribuzione degli oli sacri non potrà avvenire per tutti subito dopo la Messa ma secondo turni prestabiliti. Sarà inoltre lo stesso Arcivescovo a consegnarli di persona nelle zone della Diocesi più distanti dalla Basilica Metropolitana, recandosi nella giornata di venerdì a Lecco e a Varese, oltre che al Centro pastorale ambrosiano di Seveso.

Durante la Messa nella Cena del Signore, che si celebra nel pomeriggio/sera del Giovedì Santo, sarà omessa la lavanda dei piedi. Inoltre la “reposizione” e l’adorazione del Santissimo Sacramento che seguono la celebrazione eucaristica dovranno avvenire nel rispetto delle norme sul distanziamento.

Il Venerdì Santo, la celebrazione della Passione sarà svolta in tutte le sue parti. Ma il gesto del bacio della Croce sarà compiuto solo da chi presiede la celebrazione. In occasione della Via Crucis non potrà svolgersi alcuna processione di fedeli, che dovranno restare al loro posto nell’assemblea. Tuttavia, laddove le circostanze del luogo lo rendano opportuno, il sacerdote, accompagnato da alcuni ministranti, potrà percorrere le strade della parrocchia con la croce o con un altro simbolo caro alla devozione popolare e i fedeli saranno invitati a partecipare affacciandosi dalle proprie case.

Infine, la Veglia pasquale potrà essere celebrata ma in un orario compatibile con le limitazioni imposte dal “coprifuoco” e sempre evitando di dare luogo a processioni di fedeli o assembramenti.

Redazione
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Pubblicato il 25 Marzo 2021
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