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I Referendum abrogativi, l’appello al voto di Cigl: “L’8 e 9 giugno facciamo sentire la nostra voce”

Si potrà votare dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Per la prima volta chi si trova da almeno tre mesi fuori dal proprio comune di residenza per motivi di studio, di lavoro o medici, non dovrà tornare a casa per votare

Mario Principe Cgil

In vista dei referendum abrogativi previsti per domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, che riguarderanno cinque quesiti in materia di lavoro e cittadinanza, il segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe ha rinnovato l’invito alle urne: «Andiamo a votare, insieme. L’8 e 9 giugno facciamo sentire la nostra voce, per un lavoro meno precario, più sicuro più dignitoso. Non c’è colore politico, ma solo diritti».

Si tratta di quesiti abrogativi di norme esistenti. Al di là dei “SI” e dei “NO” in termini assoluti, per essere validi i referendum devono raggiungere un quorum: deve votare almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Si potrà votare dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Per la prima volta chi si trova da almeno tre mesi fuori dal proprio comune di residenza per motivi di studio, di lavoro o medici, non dovrà tornare a casa per votare (chi è all’estero può fare domanda di voto per corrispondenza).

«Sta per concludersi la campagna elettorale per i Referendum su lavoro e Cittadinanza, in queste settimane abbiamo partecipato a decine di incontri pubblici abbiamo incontrato come centinaia di persone – afferma il sindacalista -. La nostra è una terra di lavoro, gente operosa il Legnanese è stato protagonista di grandi battaglie di dignità e di lotte per la conquista di nuovi diritti nel mondo del lavoro Ed è da qui, dalla nostra realtà fatta di fabbriche, servizi, cooperative, giovani precari e lavoratrici e lavoratori che non si arrendono, che stiamo portando avanti una delle campagne referendarie più importanti degli ultimi anni. L’8 e 9 giugno saremo chiamati al voto su quattro quesiti referendari che parlano una lingua chiara: più diritti, meno precarietà, più sicurezza nei luoghi di lavoro. Insieme a questi, ci sarà anche il quesito sulla cittadinanza, per riconoscere pieni diritti a chi è parte della nostra comunità ma continua a essere considerato invisibile. I quattro quesiti referendari sul lavoro hanno un obiettivo preciso: cambiare leggi ingiuste. Contro i licenziamenti ingiustificati Contro l’abuso dei contratti a termine, che costringono milioni di persone in un limbo di incertezza. Per un lavoro stabile e dignitoso, limitando l’uso ingiustificato del lavoro precario. Per rimettere al centro la salute e sicurezza di chi lavora. In un Paese in cui ogni giorno si muore di lavoro e milioni di giovani vedono il futuro sfuggire tra un contratto a tempo e l’altro, non si può più aspettare».

Per Principe questi referendum rappresentano un’occasione concreta per cambiare le regole del gioco, restituendo voce e diritti a chi lavora. «Il nostro territorio ha risposto con forza e partecipazione. Abbiamo costruito una rete di assemblee, banchetti, volantinaggi, incontri nei luoghi di lavoro, nei mercati, nelle piazze – dichiara  il sindacalista -. È un territorio che non si tira indietro, che crede nella giustizia sociale e nella democrazia partecipata. E il 6 giugno, a Cerro Maggiore, concluderemo questa straordinaria campagna con una grande festa popolare, aperta a tutte e tutti. Dalle 19.30 basta prenotarsi al numero di telefono che trovate sul manifesto dell’evento ci saranno musica dal vivo, buon cibo, convivialità e un momento speciale di solidarietà a favore di Resq People, l’organizzazione che ogni giorno salva vite nel Mediterraneo. Perché il rispetto della vita, in mare come sul lavoro, è un principio che non ammette compromessi. Invitiamo ogni cittadina e ogni cittadino a partecipare».

Cinque Referendum: una serata per i diritti, musica e impegno civile a Cerro Maggiore

I 5 QUESITI

1. Abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti (Jobs Act): questo quesito propone l’eliminazione delle norme che permettono alle aziende di non reintegrare i lavoratori assunti dopo il 2015 in caso di licenziamento illegittimo.
2. Cancellazione del tetto all’indennità per licenziamenti nelle piccole imprese: si propone di rimuovere il limite massimo di sei mensilità per l’indennizzo dovuto ai dipendenti di aziende con meno di 15 dipendenti
3. Eliminazione di alcune norme sui contratti a termine: questo quesito mira a modificare le disposizioni che regolano l’utilizzo dei contratti a tempo determinato, limitandone l’uso a specifiche causali temporanee.
4. Esclusione della responsabilità solidale negli infortuni sul lavoro negli appalti: si propone di abrogare le norme che impediscono di estendere la responsabilità all’impresa appaltante in caso di infortuni sul lavoro occorsi nell’ambito di appalti.
5. Riduzione dei tempi di residenza per la cittadinanza: Questo quesito propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana

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Pubblicato il 31 Maggio 2025
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