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Il sogno di Rita Levi Montalcini rivive alla scuola secondaria di via Parma: “Nobel si diventa e non si nasce”

Piera Levi Montalcini ha raccontato l'incredibile storia della vita di sua zia, prima e unica donna italiana ad aver vinto il premio Nobel per la medicina, agli studenti della scuola secondaria di primo grado di via Parma

Il sogno di Rita Levi Montalcini rivive alla scuola secondaria di via Parma

Nobel si diventa e non si nasce. Piera Levi Montalcini lo ha messo nero su bianco nel libro “Un sogno al microscopio. Il viaggio verso il Nobel di Rita Levi Montalcini”, in cui insieme ad Alberto Cappio ha raccontato l’incredibile storia della vita di sua zia, prima e unica donna italiana ad aver vinto il premio Nobel per la medicina, e venerdì 5 aprile lo ha raccontato dal vivo agli studenti della scuola secondaria di primo grado di via Parma che dell’ex senatrice a vita porta il nome, impegnati nei mesi scorsi proprio nella lettura del volume.

«Zia Rita aveva delle capacità buone e delle abilità ottime, soprattutto una memoria di ferro, però ha studiato e lavorato e si è impegnata esattamente come ciascuno di voi, e ha trovato la strada che le piaceva, anche molto più tardi dei suoi fratelli – ha raccontato Levi Montalcini agli studenti -. Quando mio padre Gino era già un architetto affermato e zia Paola, la gemella di zia Rita, era una pittrice già sulle critiche d’arte, zia Rita era ancora indecisa su cosa avrebbe fatto della sua vita. Non spaventatevi se non sapete cosa farete da grandi, anche perché oggi come oggi l’evoluzione tecnologica è tale per cui quello che c’è oggi tra dieci anni sarà ormai vecchio come cose del ‘700, ci saranno mestieri nuovi e mestieri morti, ci saranno cose che non funzionano più e altre che funzionano benissimo».

Il sogno di Rita Levi Montalcini rivive alla scuola secondaria di via Parma

«Farete quello che vi piacerà di più: l’importante è imparare a ragionare, a capire cosa vi raccontano, a guardarvi intorno e a non dare niente per scontato – ha aggiunto la nipote della scienziata -. Chiedetevi il perché di tutto. Zia Rita ha scritto un libro sulla sua vita che si chiama “Elogio dell’imperfezione”. Quando doveva dargli il titolo, ha chiamato un amico che le disse: “Ma come elogio dell’imperfezione, tu racconti la tua vita che è una vita eccezionale, dov’è l’imperfezione?”. Lei rispose: “Io non sono un trilobite”. L’imperfezione ci dà modo di perfezionare noi stessi e le cose che ci circondano perché guardando una cosa che non funziona viene in testa di correggerla e di migliorarla: l’imperfezione stimola la fantasia e il nostro modo di guardare il mondo».

Ad ascoltare la testimonianza di Piera Levi Montalcini nell’aula magna della scuola di via Parma anche il sindaco Lorenzo Radice e l’assessore all’Istruzione Ilaria Maffei. «Oggi avete l’opportunità di ascoltare una testimonianza apparentemente incredibile, ma che è stata vita reale – è l’appello che il primo cittadino ha rivolto ai ragazzi -. Quello che sentirete oggi deve servire per uscire da quella porta più ricchi voi, ma soprattutto per far vivere le cose che sentirete dire: questo è il senso della testimonianza, per questo siamo sempre molto contenti quando ci sono testimonianze che raccontano storie di vite importanti».

Il sogno di Rita Levi Montalcini rivive alla scuola secondaria di via Parma

«Il nome di Rita Levi Montalcini rappresenta una figura di grande scienziata che non ha scritto soltanto una pagina di storia delle medicina, ma anche una pagina di storia sociale, di libertà di pensiero e di indipendenza intellettuale – gli ha fatto eco in una lettera Anna Maria Caruana, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Carducci, che non ha potuto presenziare di persona all’incontro -. Rita Levi Montalcini con la sua lunga e intensa vita ha testimoniato infatti il valore e l’importanza della ricerca scientifica, ma ha anche sfidato e abbattuto pregiudizi di genere impegnandosi sempre per il progresso sociale e umanitario. Ora come in passato, rappresenta un esempio di come donne e uomini spinti dalla voglia di conoscere, dalla curiosità, dall’impegno e dalla determinazione si possono distinguere in vari campi raggiungendo risultati straordinari. Il suo sogno era anche quello di portare ogni ragazzo e ogni ragazza a scoprire quale sia il proprio talento: la sua è un’eredità che costituisce quindi un’enorme fonte di ispirazione e speranza per le nuove generazioni e per coloro che lottano per un mondo migliore».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Aprile 2024
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