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Case popolari in rosso a Legnano, il passivo da 2,2 milioni di euro finisce in commissione

Via libera in consiglio comunale alla mozione del Movimento dei Cittadini finalizzata a portare in commissione la situazione delle case popolari

case popolari Milano

La gestione in “profondo rosso” di quelle che una volta venivano chiamate case popolari, che a Legnano ha ormai portato nel suo complesso al consolidamento di un passivo di 2,2 milioni di euro, sarà oggetto di una seduta ad hoc della commissione competente, alla quale parteciperanno anche Euro.PA, ovvero l’attuale gestore, e se necessario i suoi legali per un confronto sulla situazione in generale e sulle soluzioni che Palazzo Malinverni intende mettere in campo in particolare. Lo ha deciso all’unanimità il consiglio comunale di Legnano, che giovedì 9 marzo è stato chiamato a votare una mozione appositamente presentata dal Movimento dei Cittadini.

Dalla cifra “monstre” del passivo, va detto, va virtualmente sottratta rispetto alle operazioni di recupero la somma riconducibile ai cosiddetti “casi sociali”, ovvero a quelle posizioni dove per particolari condizioni di fragilità o di impossibilità a far fronte al debito è il comune ad intervenire mettendo a bilancio le somme necessarie, che non possono essere recuperate attraverso azioni legali: si parla in tutto di 42 casi, quattro dei quali, però, riguardano ex inquilini che oggi si sono trasferiti o sono venuti a mancare. Anche così, però, l’importo resta considerevole e supera il milione e mezzo di euro contando anche le pendenze relative ad una cinquantina di ex inquilini: pendenze che ovviamente non possono più aumentare in termini quantitativi, ma rispetto alle quali l’iter di recupero è destinato, laddove possibile, a proseguire, lasciando comunque, almeno fino alla sua conclusione, un segno meno nei bilanci.

La storia della gestione delle case comunali a Legnano, peraltro,  fin qui ha visto la partita passare di mano già a diversi gestori: Aler Milano, che se ne è occupata fino al 2011, Aler Busto Arsizio, che è subentrata dal 2011 al 2014, Castellanza Servizi Patrimonio, che ha fatto da ponte nel 2015 mentre veniva valutata la possibilità di affidare il servizio in house alla neonata Euro.PA, che tuttora se ne occupa. E negli anni la questione delle morosità non solo si è trascinata ma è andata peggiorando, nonostante Palazzo Malinverni e la stessa Euro.PA abbiano mosso i propri passi: per circa mezzo milione di euro del “rosso”, infatti, a settembre dello scorso anno risultavano avviate le relative procedure di legge, mentre per una cifra di poco superiore la situazione era al vaglio dei legali a causa di problemi nell’acquisire dai precedenti gestori la documentazione necessaria.

Ora i conti in rosso degli alloggi comunali del servizio abitativo pubblico verranno vagliati anche dalla commissione competente, risultato che il Movimento dei Cittadini ha portato a casa nonostante diversi emendamenti del consigliere di maggioranza Mario Brambilla che hanno eliminato alcune parti della mozione dove si dava voce al giudizio fortemente critico del capogruppo Franco Brumana rispetto alla situazione.

«Non aver recuperato queste somme periodicamente ha portato ad un’esposizione debitoria enorme da parte di alcuni inquilini – ha sottolineato Brumana, che ha scelto di mettere ai voti la mozione nonostante gli emendamenti che secondo diversi colleghi di opposizione l’avrebbero snaturata -: immagino che sarà impossibile recuperare tutto in una volta, gli abbiamo creato un problema incredibile perché li abbiamo abituati alla morosità. Aver assunto un atteggiamento eccessivamente bonario, oltre a ledere gli interessi e a creare un evidente danno per l’erario pubblico (affermazione poi contestata dal sindaco Lorenzo Radice, ndr), ha creato, ora che si vuole porre rimedio, un ampliamento del problema sociale».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Marzo 2023
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