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Brumana e l’affare Neutalia: “Troppi rischi, i sindaci ne tengano conto e si assumano le loro responsabilità”

Il leader del Movimento dei cittadini si appella ai sindaci soci di AMGA e di AGESP, preoccupato per una operazione che continua a svelare troppi rischi.

Manifestazione No Accam a Legnano

Non c’è solo “Bello Figo” a Legnano, sembra dire Franco Brumana, che immaginiamo deluso dopo il nuovo rinvio della mozione in argomento Neutalia nell’ultima seduta del consiglio comunale. L’ennesima discussione sul contestato concerto del trapper, giovedì scorso, infatti, è andata davvero per le lunghe. Così, pur in giorno festivo, il leader del Movimento dei cittadini, rilancia le sue argomentazioni critiche sull’affare inceneritore, con nuove considerazioni.

Oggi, la questione ruota attorno al piano industriale di Neutalia che «ha previsto la cessione dei teleriscaldamenti di AMGA e di AGESP quale possibile alternativa all’apporto del denaro necessario per finanziare lo sviluppo di Neutalia, la nuova società che gestisce l’inceneritore di Borsano. Molto stranamente – così scrive Brumana – sarebbe risultato dai dati oggettivi e dai calcoli previsti da questo metodo l’identico valore dei due teleriscaldamenti pari a circa 23.500.000 euro , anche se sono tra loro molto diversi per le dimensioni , per il numero degli utenti serviti e per le caratteristiche tecniche».

Ne consegue, sempre secondo l’avvocato legnanese, che sono troppi i rischi di questa operazione:  «Non e’ tollerabile che si assumano rischi cosi incerti confidando che le amministrazioni comunali e quindi i contribuenti intervengano per salvare queste società ripianando i loro debiti , così come e’ stato fatto per ACCAM – la sua conclusione -. La gestione del patrimonio pubblico non consente una propensione al rischio e deve essere prudente ed avveduta . I sindaci soci di AMGA e di AGESP ne tengano conto e si assumano le conseguenti responsabilità». Qui di seguito, il comunicato integrale.

La relazione sulla struttura finanziaria del piano industriale di NEUTALIA ha previsto la cessione dei teleriscaldamenti di AMGA e di AGESP quale possibile alternativa all’apporto del denaro necessario per finanziare lo sviluppo di NEUTALIA.
Di conseguenza ha stimato il valore del due rami aziendali chiarendo di avere utilizzato il criterio economico e finanziario , denominato metodo “UDCF”. Molto stranamente sarebbe risultato dai dati oggettivi e dai calcoli previsti da questo metodo l’identico valore dei due teleriscaldamenti pari a circa 23.500.000 euro , anche se sono tra loro molto diversi per le dimensioni , per il numero degli utenti serviti e per le caratteristiche tecniche.
Il trasferimento di questi impianti e’ stato preso in seria considerazione perché sara’ probabile che le società, che li possiedono, non possano disporre di così ingenti capitali da mettere a disposizione per lo sviluppo di NEUTALIA.
AMGA e AGESP inoltre dovranno sopportare il pesante onere di garantire i finanziamenti bancari a NEUTALIA, così come stanno già cominciando a fare con il finanziamento del Mediocrefito dell’ALTO ADIGE mediante un covenant .
Si sta avviando un percorso decisamente avventuroso , che non può non suscitare perplessità anche perché ne’ il piano finanziario ne’ il piano di sviluppo di Neutalia offrono informazioni e dati, che possano attribuire attendibilità alle rosee previsioni espresse, e quindi consentire una seria valutazione dei fattori di rischio.
Anzi nelle premesse del piano finanziario gli estensori di questo documento dichiarano che non e’ stata svolta alcuna verifica indipendente , ne’ altri controlli, sui dati forniti da NEUTALIA , che e’ direttamente interessata perché sarà beneficiaria dei finanziamenti di AMGA e di AGESP.
Per queste ragioni dichiarano esplicitamente di non voler esprimere opinioni sulla accuratezza , sulla completezza e sulla correttezza delle informazioni ricevute.
Gravi dubbi dovrebbero poi derivare dal fatto che il piano finanziario riguarda un periodo addirittura di 25 anni in cui può succedere di tutto e sul quale ogni previsione può essere solo azzardata.
Già nei pochi mesi intercorsi dalla redazione del piano finanziario sono aumentati a dismisura i costi dell’energia e in questi giorni anche i tassi di interesse della Bce.
AMGA e AGESP sono società pubbliche e quindi dovrebbe risultare in modo evidente il loro interesse e quello delle amministrazioni comunali che ne possiedono il capitale sociale.
Soprattutto sarebbe doveroso che vengano elaborati convincenti piani finanziari sulla sostenibilità da parte di AMGA e di AGESP dell’operazione di sviluppo di NEUTALIA.
Non e’ tollerabile che si assumano rischi cosi incerti confidando che le amministrazioni comunali e quindi i contribuenti intervengano per salvare queste società ripianando i loro debiti , così come e’ stato fatto per ACCAM.
La gestione del patrimonio pubblico non consente una propensione al rischio e deve essere prudente ed avveduta .
I sindaci soci di AMGA e di AGESP ne tengano conto e si assumano le conseguenti responsabilità.
Franco Brumana

Redazione
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Pubblicato il 30 Ottobre 2022
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