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No allo stop alle strisce blu per il Covid, il parcheggio a Legnano resta a pagamento

Bocciata in consiglio comunale la mozione della lista civica Toia Sindaco per la sospensione del pagamento nei parcheggi a strisce blu fino al 31 dicembre

parcheggi a pagamento legnano

Nessuno stop alle strisce blu durante il lockdown a Legnano. Da una settimana in Lombardia con l’istituzione della “zona rossa” per l’emergenza sanitaria le limitazioni per i cittadini sono tornate a farsi stringenti, ma diversamente da quanto era avvenuto in primavera a Legnano il pagamento per i parcheggi non sarà sospeso.

Allora il commissario prefettizio rimasto per più di un anno al timone della città del Carroccio, Cristiana Cirelli, aveva deciso per un “liberi tutti” rispetto ai parcheggi, mettendo in stand by il pagamento. Stavolta a proporre di rendere gratuita la sosta sulle strisce blu fino al 31 dicembre era stata la lista civica che porta il nome dell’ex candidata del centrodestra Carolina Toia, sottolineando l’esigenza di «adottare tutte le misure possibili per cercare di ridurre i rischi di contagio» e di «garantire ai cittadini la possibilità di mantenere un distanziamento sociale corretto»: riducendo l’uso dei mezzi pubblici in favore dei mezzi privati, infatti, per la civica «si scongiura il rischio di sovraffollamento sui mezzi urbani», e inoltre «la sospensione del pagamento può evitare possibili contagi dovuti alla mancata sanificazione dei parchimetri».

A Legnano «le strisce blu, cui fanno riferimento 26 parchimetri, rappresentano solo una parte dei parcheggi a pagamento della città – ha spiegato l’assessore Alberto Garbarino -: sono 659 posti disponibili e valgono circa il 23% in termini di numero di posti, il 38% se ci riferiamo esclusivamente al centro. L’incasso medio delle strisce blu in condizioni normali assomma a circa 2.500 euro al giorno. Gli altri parcheggi a pagamento presenti sul territorio sono quelli di struttura: l’area Matteotti con 473 posti e incassi che rappresentano circa il 25% del totale, pari a circa 49mila euro al mese, di cui circa la metà deriva da abbonamenti, e l’area Cantoni, prevalentemente occupata dall’area Esselunga che ha un contratto a parte, mentre l’area delle soste brevi che ha 534 posti è utilizzata pochissimo e ha incassi mensili di circa 4mila euro. Ci sono poi piccole aree, come quella di via Alberto da Giussano che ha soltanto 87 posti, e la grande area dell’ospedale con più di mille posti, che rappresenta circa il 40% sia dei posti disponibili che degli incassi, con un in incasso mensile di circa 80mila euro. Cifre, queste, che si riferiscono al 2019, ovvero ad una fase ordinaria di movimentazione del traffico in città. Nel mese di marzo, prima della sospensione del pagamento, ci fu un significativo calo nell’utilizzo di tutte le aree – ha aggiunto l’assessore -: le strisce blu hanno avuto un calo di presenze del 72%, l’area Cantoni dell’80%, l’area Matteotti dell’86% e l’ospedale del 76%. Terminato il lockdown le aree di sosta hanno ripreso ad accogliere autoveicoli, ma comunque con una tendenza inferiore allo stesso periodo dell’anno precedente dal 20% al 40% a seconda delle aree. In questi primi giorni di lockdown si sono osservati numeri simili: un calo di circa il 70% per le cifre blu, per circa 600 euro al giorno contro i 2.500 del mese precedente. Oggi il comune percepisce oltre a TOSAP, imposte, Tari e anche Imu per l’ospedale, un canone annuo di 460mila euro per la prestazione che Amga svolge nella gestione dei parcheggi. Mentre le strisce blu per la gestione richiedono un quantitativo di personale molto ridotto, i parcheggi  protetti hanno cinque risorse in turnazione, che l’hanno scorso nel periodo di chiusura sono state messe in cassa integrazione».

La mozione della lista Toia ha incassato il voto favorevole di tutte le opposizioni, che hanno sottolineato come togliere il pagamento a fronte di un mancato introito già ridotto sia «un segnale di vicinanza alla cittadinanza» (Gianluigi Grillo di Fratelli d’Italia), e come «in un momento così critico anche un euro sia importante per le persone» (Lillo Munafò di Forza Italia). Senza contare che potrebbe «favorire il commercio inducendo le persone a comprare nei negozi della città e non online» (Franco Colombo) e che chi esce in questo momento «non sta andando a fare shopping» e in certi casi «è costretto ad usare l’automobile» (Carolina Toia della Lega).

Il sì dell’ala destra del parlamentino però non è bastato, dal momento che la proposta è stata bocciata all’unanimità dalla coalizione di maggioranza e a nulla sono valse le obiezioni sollevate dalle opposizioni e soprattutto dal consigliere Francesco Toia. «Non c’è sovraffollamento dei mezzi pubblici – ha replicato Anna Pontani di Insieme per Legnano – Legnano Popolare, poi supportata anche da Luca Benetti del PD -, che sono attualmente scarsamente utilizzati tenendo conto che la Lombardia è zona rossa, diverse attività commerciali sono chiuse e le lezioni in sospesa nelle scuole superiori sono sospese. Che i contagi sarebbero dovuti alla mancata sanificazione dei parchimetri è poi un dato non scientificamente provato e assai remoto. Viste le dimensioni della città, inoltre, è facile trovare un parcheggio libero facendo pochi passi fuori dalle strisce blu, oppure è possibile muoversi in bicicletta o a piedi, garantendo il distanziamento sociale e contribuendo a politiche ambientali. D’altro canto i ricavi ottenuti dai parchimetri garantiscono al comune un introito che verrà utilizzato per la comunità». Per la maggioranza, poi, lo stop al pagamento potrebbe causare disuguaglianze tra centro e periferie e favorire il sovraffollamento in centro durante il periodo di Natale.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Novembre 2020
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