Dopo l'esito non positivo dell'incontro di ieri in Assolombarda a Milano, anche il vertice di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico non ha prodotto, secondo i sindacati, i risultati sperati in termini di garanzie per la tutela occupazionale e le prospettive future per il gruppo Tamini.

«La dirigenza aziendale- è la sintesi dei contenuti di Vittorio Sarti, segretario generale Uilm Milano, presente a Roma accanto ai rappresentanti delle altre sigle metalmeccaniche e delle Rsu del gruppo- non ha acconsentito ad impegnarsi su nessuna delle richieste avanzate da sindacati e rappresentanti dei dipendenti. Come già ci era stato preannunciato, il piano industriale promesso per il mese di dicembre, che avrebbe consentito di avere un quadro più chiaro delle prospettive future, non sarà presentato da Terna se non prima della fine di febbraio del prossimo anno. Abbiamo quindi chiesto che, in linea con quanto sottoscritto in uno dei verbali della trattativa per la crisi del sito di Novara nei mesi scorsi, non si intraprenda la chiusura di nessun stabilimento e vengano mantenuti i livelli occupazionali, così come venga sospesa, almeno fino alla presentazione del piano industriale, la decisione di trasferimento del settore amministrativo di Melegnano a Legnano. Non ci è stata data però nessuna garanzia su questi aspetti che riteniamo fondamentali. Il Ministero ha però, da parte sua, chiesto alla direzione di Tamini di mantenere gli impegni assunti sul mantenimento dei livelli occupazionali in occasione della vertenza per lo stabilimento di Novara».

A seguito dell'esito dell'incontro di oggi, in tutti gli stabilimenti Tamini sarà proclamato uno sciopero di due ore nella giornata di domani, giovedì 22 dicembre.