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Dove e quando è consentita la pratica della caccia nei parchi sovra comunali

Il tema è tornato a occupare le pagine di cronaca dopo l’uccisione, a colpi di fucile, di un cane all’interno del parco del Roccolo

caccia

È ancora consentita la caccia nei parchi sovra-comunali (PLIS)? La risposta è si. Lo prevede una legge regionale, e ben limitato è il ruolo degli enti locali. Anche se ci sono delle eccezioni: nel Parco Ato Milanese, ad esempio, la pratica venatoria è vietata, ma ci sono particolari motivazioni. Il tema è tornato a occupare le pagine di cronaca dopo l’uccisione, a colpi di fucile, di un cane all’interno del parco del Roccolo. A sparare, facendo esplodere la testa dell’animale, accompagnato da un ragazzino di appena tredici anni, è stato un cacciatore, libero di sparare in un’area dove è consentita la pratica venatoria, in un periodo di “caccia aperta”. I proprietari di Uma (il rottweiler ucciso) stanno portando avanti una battaglia per chiedere al sindaco di Parabiago «che siano almeno rivisti i confini venatori». Anche perchè sono tante le persone che passeggiano con bambini e cagnolini nei sentieri del parco. Ma ecco quali sono le regole attualmente in vigore.

PARCO DEL ROCCOLO

La caccia può essere esercitata dalla terza domenica di settembre fino al 31 gennaio, con esclusione dei giorni di martedì e venerdì, da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.

L’attività venatoria è consentita anche all’interno del Parco del Roccolo, in quanto, ai sensi della normativa nazionale e regionale vigente, i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale non rientrano tra le tipologie di Aree Protette in cui è vietata la caccia. L’Ente competente in materia venatoria è Regione Lombardia, tramite gli Uffici delle sedi territoriali.

Le specie cacciabili e i relativi periodi sono elencati sempre in una Legge Regionale (2 agosto 2004, n. 17); nel territorio del Parco del Roccolo le specie di maggiore interesse per la caccia vagante sono il coniglio selvatico, la minilepre, il fagiano comune e la starna, questi ultimi allevati e rilasciati in determinati periodi.

Nel Parco del Roccolo ci sono alcune aree in cui è vietata sia la caccia che l’addestramento dei cani: sono le Zone di Rifugio e Ambientamento, la Zona di Ripopolamento e Cattura di Arluno- Vanzago e le fascie di rispetto. La caccia infatti è vietata nel raggio di 100 metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro, a distanza inferiore a 50 metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali, quelle agro-silvo-pastorali, nonché consortili o vicinali ad uso pubblico.

È inoltre vietato sparare da distanza inferiore a 150 metri in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro; di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali, nonché agro-silvo-pastorali. La vigilanza sulla caccia è in capo alla Polizia Provinciale, ai Carabinieri Forestali, alle guardie volontarie delle Associazioni venatorie e alle G.E.V. abilitate.

PARCO DEI MUGHETTI e PARCO DEI MULINI

Il regolamento è lo stesso anche nel parco dei Mughetti e dei Mulini. Anche in queste area sovracomunali ci sono alcune zone in cui è vietata sia la caccia che l’addestramento dei cani: sono le Zone di Rifugio e Ambientamento, segnalate con tabelle rosse, e le fasce di rispetto previste dalla normativa vigente. QUI TUTTI I REGOLAMENTI E LE MAPPE

LA CACCIA È VIETATA NEL PARCO ALTO MILANESE

È invece vietata la caccia del Parco Alto Milanese. Una decina di anni fa i tre Comuni di riferimento (Castellanza, Busto Arsizio e Legnano) hanno firmato, attraverso le rispettive polizie locali, una delibera che ha messo nero su bianco lo stop alle attività venatorie nel polmone verde di interesse sovra-comunale. «In quegli anni – spiega il presidente del Pam, Davide Turri – il parco iniziava ad essere particolarmente fruito dai cittadini e la decisione di fermare la caccia è stata motivata da ragioni di sicurezza. Il PAM insiste inoltre su un territorio di piccole dimensioni con un alto numero di abitazioni vicino alle aree boschive. In questo contesto è stato possibile adottare un provvedimento che, fortunatamente, è rimasto in vigore nel tempo e che mi auguro continui a rimanere. Lo ribadisco in ogni occasione: i rischi dove la caccia è consentita sono troppo alti». All’interno del Parco Alto Milanese l’unico ente ad attuare piani di controllo è la Polizia Provinciale. In questo caso viene emessa una ordinanza e viene opportunamente avvisata la cittadinanza. «Il divieto della caccia – aggiunge Turri – ha favorito e tutelato la biodiversità delle specie animali, in particolare dei volatili, che trovano un luogo sicuro dove vivere in questa oasi verde»

Spari al parco del Roccolo, un cacciatore uccide un rottweiler

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Novembre 2023
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