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Aumentano le tariffe dei servizi scolastici a Nerviano. E la politica si spacca ancora

Scontro sull'aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale a Nerviano, in un dibattito iniziato sui social prima della seduta consiliare e proseguito prima in aula e poi ancora a colpi di post su Facebook

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Nonostante il via libera arrivato durante l’ultimo consiglio comunale il piano di diritto allo studio continua a far discutere la politica a Nerviano, in un dibattito iniziato sui social prima della seduta consiliare e proseguito prima in aula e poi ancora a colpi di post su Facebook. A scaldare gli animi non c’è solo il taglio dei fondi alla materna paritaria di viale Villoresi, ma anche l’aumento delle tariffe per i servizi a domanda individuale.

Aumento stigmatizzato tanto in aula quanto fuori dal parlamentino dal capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano Massimo Cozzi, che ha trovato sponda anche nella capogruppo del Carroccio Alba Airaghi. «Il costo della mensa scolastica passa da 4,92 euro del precedente piano a 5,49 euro a pasto come tariffa massima per i residenti – sottolinea Cozzi -. Il costo del trasporto scolastico passa da 225 euro a 251 euro annui. Il pre-scuola passa da 30,75 a 34,29 euro mensili, il post-scuola passa da 32,30 a 36,01 euro; entrambi i servizi invece passano da 53,30 a 59,43 euro. La tariffa settimanale dei centri ricreativi estivi passa invece da 53 a 59,10 euro. Li avessimo fatti noi li avrebbero chiamati aumenti, lo fanno altri e si fanno passare come adeguamenti Istat, che naturalmente potevano non essere fatti o magari fatti in misura minore. L’amministrazione comunale ha una funzione sociale che, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica, dovrebbe limitare al massimo qualsiasi aumento che va comunque ad incidere sul portafoglio delle famiglie nervianesi».

Critiche, quelle dell’ex primo cittadino, rispedite al mittente in modo compatto dai gruppi di maggioranza. «Correva infatti l’anno 2017 quando con un balzello a due cifre l’amministrazione Cozzi deliberò aumenti del 25% delle tariffe dei servizi a domanda individuale – replicano da Tutti per Nerviano -. Per giustificare questi aumenti vergognosi, deliberati in un momento di deflazione ossia negli anni in cui si registrava il calo del livello generale dei prezzi, spunta anche il volantino con le assurde argomentazioni che la sezione della Lega Nord di Nerviano, di cui Cozzi è “orgogliosamente” membro, distribuì sul territorio nervianese. A differenza del 2017, l’aumento che oggi l’amministrazione comunale ha applicato alle suddette tariffe limita l’incremento al solo valore Istat certificato ad inizio anno ed è figlio di una congiuntura economica che ha visto crescere analogamente tutti i contratti che i fornitori dei servizi hanno in essere con l’ente».

«Nel 2017 la giunta Cozzi aumentò le tariffe per i servizi individuali (compresi mensa, pre e post scuola, nido ecc.) con richiesta delle opposizioni di non farlo per non rischiare di perdere la possibilità di aderire alla misura “nido gratis” di Regione Lombardia – aggiungono da Gente per Nerviano -. Non solo in consiglio comunale, ma con tanto di volantino e comunicati stampa la maggioranza, la giunta e lo stesso ex sindaco supportavano l’aumento del 25% con la seguente motivazione: “Non è ammissibile che certi servizi utilizzati da una stretta minoranza di cittadini siano pagati da due terzi della collettività“. Dopo l’aumento del 25% nel 2017, l’anno successivo le tariffe di mensa, pre e post scuola, nidi ecc. furono nuovamente aumentate! Ora il fatto che l’attuale maggioranza abbia approvato a marzo l’applicazione dell’aumento Istat alle tariffe individuali come “giro di partita” degli aumenti Istat applicati all’ente da parte dei fornitori, diventa un caso mediatico senza precedenti, quando i precedenti ci sono».

«Per quanto riguarda l’aumento delle tariffe per i servizi a domanda individuale – concludono da Scossa Civica – l‘incremento applicato è limitato al solo valore Istat certificato ad inizio anno a differenza di quanto successe nel 2017 quando l’allora sindaco Massimo Cozzi che, evidentemente ha la memoria corta, deliberò aumenti del 25% delle tariffe nonostante in quegli anni si registrasse un calo generale dei prezzi ma tant’è».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Ottobre 2023
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