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Volano gli stracci in consiglio comunale a Nerviano sul taglio dei fondi alla materna di viale Villoresi

Pioggia di critiche dalle opposizioni per l'azzeramento dei fondi comunali alla materna di viale Villoresi nel piano di diritto allo studio

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Volano gli stracci in consiglio comunale a Nerviano sull’azzeramento dei fondi alla scuola materna paritaria Villoresi nel piano di diritto allo studio, in una seduta segnata ancora una volta da un’aperta polemica tra maggioranza e opposizione a colpi di citazioni di verbali di anni passati e interventi – anche fuori microfono – apertamente accusatori da un ramo all’altro del parlamentino. Che ai gruppi di minoranza il taglio dei fondi fosse fosse risultato indigesto, del resto, era ampiamente emerso fin dalla presentazione del piano in commissione, e la seduta consiliare non ha riservato sorprese, con i consiglieri di opposizione che uno dopo l’altro hanno “bocciato” la scelta, pur promuovendo gli altri contenuti del piano di diritto allo studio.

A partire dall’ex sindaco Massimo Cozzi, critico anche rispetto all’adeguamento Istat delle tariffe («L’amministrazione comunale ha anche una funzione sociale e dovrebbe, in un periodo di difficoltà, andare ad incidere il meno possibile sulle famiglie nervianesi»). «La scuola di viale Villoresi rappresenta un valore aggiunto per il passato di Nerviano ma anche e soprattutto per il presente – ha sottolineato il capogruppo di Lega, GIN e Con Nerviano -. Ci troviamo di fronte ad una scelta ideologica di questa amministrazione comunale iniziata diversi anni fa, dimenticata volutamente in campagna elettorale per prendere voti e portata a fondo una volta eletti. Il sindaco cerca la contrapposizione ideologica tra scuole paritarie e scuole pubbliche, ma è una contrapposizione che non va fatta: esiste il servizio della scuola pubblica, e va sostenuto in primis, ma esiste anche il servizio delle scuole paritarie, ed è evidente che la scuola materna di viale Villoresi dia questo servizio».

Sulla stessa linea anche il PD, che ha anche proposto – senza successo – un addendum «per la costituzione di un tavolo tecnico che indichi il percorso per pervenire ad una proposta educativa complessiva per la fascia 0-6 anni». «C’è una visione un po’ aziendalista, incentrata sui numeri, ma quello che ci deve interessare è il rapporto scuola pubblica e scuola paritaria – ha spiegato la capogruppo Antonella Forloni -. Tutte le realtà educative presenti in un territorio, in relazione a quello che offrono alla popolazione da 0 a 6 anni, devono integrarsi: se la scuola paritaria entra nel sistema educativo integrato, ha titolo per stare allo stesso tavolo e lavorare su un progetto educativo comune. Abbiamo la necessità di ragionare su quanti bambini e bambine da 0 a 6 anni ci sono a Nerviano, qual è l’offerta educativa e come arrivare a costruire un progetto comune. Le scuole materne statali di Nerviano potrebbero accogliere più bambini, ma dobbiamo chiederci se allo stato abbiamo spazi, sezioni e insegnanti. Diversa la questione del nido, che ha una lista d’attesa: abbiamo la necessità di dare anche a chi vive a Nerviano ed è in lista d’attesa l’opportunità di iscrivere il proprio figlio alla scuola materna paritaria di Nerviano».

Pollice verso anche dai banchi di Fratelli d’Italia e Forza Italia. «Negare totalmente il contributo alla scuola materna paritaria di viale Villoresi è un errore politico che non va certo nella direzione di allargare l’offerta formativa ai nostri bambini – ha evidenziato il capogruppo Sergio Garavaglia, chiedendo conto delle motivazioni politiche della scelta -. Anzi, li irregimenta volendo, nei fatti, mandarli alla statale. La chiusura della paritaria li obbligherà a ciò o, per i genitori più determinati, a cercare un’altra paritaria fuori città. Il sindaco si sta assumendo la responsabilità di “far chiudere” la scuola paritaria. Togliere i finanziamenti alla scuola materna paritaria vuol dire costringerla ad aumentare le rette come una scuola privata tout court e quindi depauperarla di alcuni iscritti in difficoltà e nel prosieguo aumentare ulteriormente la quota per i rimanenti che, alla fine, non si iscriveranno più. Noi non ce la sentiamo di sostenere questa operazione che farà chiudere una scuola storica e cattolica della nostra città».

L’azzeramento dei fondi è stato messo in discussione anche dalla Lega, con la capogruppo Alba Airaghi che ha parlato di «limitazione della scelta ai genitori di Nerviano» e ha puntato il dito contro i disagi che la scelta comporterà anche per l’utenza della scuola statale e i posti di lavoro del personale della paritaria messi a rischio e il consigliere David Guainazzi che, dopo aver elencato una serie di «sperperi di denaro pubblico» addebitati all’amministrazione, ha ribadito che «i soldi che servono un’amministrazione seria li trova».

Tutte critiche respinte al mittente a più voci dai consiglieri di maggioranza Marta Spezi, Katia Cavaleri e Giovanna Cozzi – che hanno messo sul tavolo il calo delle nascite e di conseguenza della popolazione scolastica e la necessità di tutelare le scuole dell’infanzia delle frazione e di scongiurare il rischio che gli investimenti per la materna paritaria vadano a discapito delle scuole pubbliche – e dall’assessore alla partita Laura Alfieri. «È vero che in un momento difficile come questo parlare di un’opportunità potrebbe essere un paradosso – ha replicato l’assessore -, ma, anche a fronte del lavoro e degli incontri di questo anno, i 60mila euro che vengono a mancare sul numero totale degli alunni divisi per le mensilità danno un range di 25 euro al mese per l’aumento di una retta. Non siamo erode che chiude la scuola materna, serve onestà intellettuale da parte di tutti: i 45mila euro erogati dalla regione negli anni passati sono stati dati in parte e ora vengono dati. Non si tratta di abbandonare la scuola di viale Villoresi al suo destino, è un ragionamento diverso a fronte di una situazione attuale diversa da prima e soprattutto di un percorso».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Ottobre 2023
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