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La biciclettata passa dal cantiere per le vasche di laminazione dell’Olona, Legambiente: “Stanno devastando il territorio”

l tale contesto il Circolo Legambiente di Parabiago esprime rammarico e torna a contestare l'opera in corso per la costruzione di vasche di laminazione per il contenimento di piogge intense lungo l’alveo del fiume Olona

Vasche laminazione

Domenica 23 aprile si è svolta la seconda edizione della “Ciclostaffetta della Liberazione”, che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone ed è stata un buon esercizio di mobilità sostenibile nel territorio. Il percorso della biciclettata rievocativa si è snodato tra Parabiago e San Giorgio su Legnano, toccando diversi comuni e percorrendo per un buon tratto l’Olona Greenway, nel PLIS dei Mulini.

Vasche laminazione

Il tale contesto il Circolo Legambiente di Parabiago esprime rammarico e torna a contestare l’opera in corso per la costruzione di vasche di laminazione per il contenimento di piogge intense lungo l’alveo del fiume Olona: «Con nostro grande rammarico – è il commento degli ambientalisti – il tratto di pedalata nella natura che avrebbe dovuto essere il più piacevole e leggero della giornata si è invece rivelato molto problematico per i partecipanti – giovani, meno giovani e anche diversi bambini – costretti a procedere su terreno sconnesso e a tratti a malapena agibile, attraverso un’estesa area devastata dalle opere di laminazione in corso sul fiume Olona in fase di realizzazione. Tra i presenti, coloro che già conoscevano l’area o che avevano partecipato alla prima edizione della Ciclostaffetta sono rimasti sconvolti dalla distruzione del paesaggio naturale trasformato in un immenso cantiere, e non hanno mancato di esprimere la loro perplessità.

Questo ci riporta all’oggetto della nostra comunicazione, con la quale vogliamo evidenziare l’impatto ambientale devastante che quest’opera faraonica sta avendo sul PLIS dei Mulini, un’area naturale che varrebbe invece la pena di tutelare per la sua ricchezza in termini di biodiversità e di valorizzare al meglio, favorendone la fruizione da parte dei cittadini e incentivando un turismo consapevole di prossimità.

La costruzione di vasche di laminazione per il contenimento di piogge intense lungo l’alveo del fiume Olona è un progetto datato di diversi decenni, che le associazioni ambientaliste, il comitato no vasche e anche le amministrazioni comunali hanno da sempre osteggiato per il suo eccessivo impatto sull’ambiente, per il danno arrecato agli ecosistemi e alla ricca fauna locale e per la radicale trasformazione del paesaggio naturale. Alle tante perplessità già espresse a suo tempo rispetto al progetto oggi si aggiunge un’altra considerazione: il cambiamento climatico innegabilmente in atto e la preoccupante siccità che colpisce in particolare la pianura padana rendono quest’opera oltremodo discutibile e fuori tempo. Non ultimo, questi interventi rischiano di pregiudicare l’importante funzione di assorbimento della CO2 che ha il suolo – notoriamente una risorsa non rinnovabile – quando è naturale e non aggredito con interventi pesanti di movimentazione e alterazione della struttura e della ricchezza di biodiversità.

Alla luce di quanto sopra, ribadiamo con forza la nostra avversione al progetto, nonostante le previste opere mitigative e compensative (progetto “Vairone”), che auspichiamo vengano realizzate al più presto, superando il blocco del cantiere legato all’ultima variante del 2023. In ogni caso, sarebbe stato molto più proficuo destinare gli ingenti investimenti destinati a quest’opera a progetti di valorizzazione del paesaggio storico-naturale del PLIS dei Mulini, alla promozione dei prodotti tipici dell’agricoltura biologica e sostenibile, alla manutenzione del fiume e all’incentivazione della ciclabilità diffusa, collegandosi all’asta dei comuni del bacino del fiume Olona».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Aprile 2023
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