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Mandato da assessore per l’ex sindaco Cecchin, Uniti per San Giorgio: «Dal vicesindaco parole irrispettose»

Non si ferma il botta e risposta tra opposizione e maggioranza su un'eventuale incompatibilità tra lo statuto comunale e l'assessorato assegnato a Cecchin

adriano solbiati uniti per san giorgio

Non si ferma il botta e risposta tra la civica di centrodestra Uniti per San Giorgio e la maggioranza al timone del comune di San Giorgio su Legnano su un’eventuale incompatibilità tra le previsioni dello statuto comunale e l’assessorato assegnato dal sindaco Claudio Ruggeri al suo predecessore, da pochi mesi nominato vicesindaco e assessore ai lavori pubblico dopo dieci anni da primo cittadino.

Uniti per San Giorgio: “Il vicesindaco al terzo mandato è incompatibile con lo statuto comunale”

A sollevare il dubbio che Walter Cecchin non possa ricoprire l’incarico a lui assegnato era stato, sia in consiglio comunale che dopo la seduta, il gruppo di opposizione guidato da Adriano Solbiati, che aveva fondato le proprie obiezioni sull’articolo dello statuto comunale a norma del quale “chi ha ricoperto in due mandati consecutivi la carica di assessore non può essere nel mandato successivo nominato assessore”: la regola per la civica di centrodestra è garanzia di «ricambio alla governance comunale», tanto da spingere il gruppo di minoranza a chiedere al sindaco di modificare lo statuto o di revocare le deleghe al suo vice.

Non così secondo la maggioranza in generale e l’assessore chiamato in causa in particolare, che richiamano il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali sottolineando che si tratta di «differenti ruoli che sono normati dalla legge in modo differente»: a superare le obiezioni di Solbiati e dei suoi per Vivere San Giorgio è una legge del 1999 che ha abrogato l’equiparazione tra il mandato da sindaco e quello da assessore rendendo non applicabili le norme degli statuti comunali di segno diverso e quindi anche quella approvata nel 2006 dal parlamentino di Piazza IV Novembre.

Mandato da assessore per l’ex sindaco di San Giorgio Cecchin: “Nessuna incompatibilità”

La querelle, però, non sembra destinata ad esaurirsi così presto. «Le affermazioni del vicesindaco sono irrispettosoe di tutte le forze politiche che lo hanno preceduto, compresa la sua – ha ribadito il capogruppo di Uniti per San Giorgio Adriano Solbiati dopo la replica arrivata dal vicesindaco -. Infatti l’articolo 42 comma 3 dello statuto è l’espressione di una volontà politica di garantire il ricambio della governance comunale e per non dare la possibilità a persone amanti della poltrona di rimanerci per lungo tempo. È questo il tema di fondo che alcuni giovani consiglieri di allora vollero inserire nello statuto. Ed è questo il tema che il giovane consigliere Trevisan ha posto alla politica sangiorgese. Quindi una volontà politica di applicare il ricambio e non una svista, come sostiene il vicesindaco, votata a larga maggioranza da due terzi dei consiglieri nel lontano 2006, accettata e mai modificata anche in 15 anni di presenza della lista Vivere San Giorgio. Ma ora che la norma in questione lo coinvolge, il vicesindaco si appella alle leggi, fregandosene dello spirito di ricambio anche generazionale. Il segnale di cambiamento ai palazzi romani è possibile anche dalle nostre piccole comunità e invece constatiamo in questo caso come sia importante mantenere la poltrona».

«Non è una questione di norme e leggi – aggiunge il consigliere Samuele Trevisan -, ma una questione etica: lo statuto ha un suo significato ed essendo votato dal consiglio è espressione della volontà popolare. Se per ogni caso simile a questo la scusa è che la legge è superiore al mandato allora si può anche cancellare lo statuto, per noi cosa gravissima e attacco alla democrazia cittadina essendo l’unico documento di regole più vicino al cittadino che regola l’amministrazione».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Ottobre 2022
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