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Riccardo Olgiati (M5S) tenta il bis in Parlamento: «Abbiamo pagato il Governo Draghi, ma siamo in crescita»

Olgiati, ex consigliere comunale di Legnano, corre per un seggio alla Camera per il Movimento 5 Stelle sia al collegio uninominale che al plurinominale

Movimento 5 stelle riccardo olgiati al mercato di Legnano

Gazebo, volantini e bandiere di partito sono ormai diventati un appuntamento fisso per il mercato cittadino di Legnano come per tanti altri punti del territorio, soprattutto in questi giorni che vedono la campagna elettorale lampo di questa estate ormai agli sgoccioli. Tant’è che anche oggi, martedì 13 settembre, chi ha fatto la spesa o anche solo passeggiato tra i banchi degli ambulanti si è sicuramente ritrovato per la mani un volantino, vuoi del Partito Democratico – presente con la candidata alla Camera del collegio uninominale di zona Sara Bettinelli – vuoi della Lega, vuoi del Movimento 5 Stelle.

Proprio il Movimento 5 Stelle quattro anni fa aveva portato a Montecitorio l’ex consigliere comunale di Legnano Riccardo Olgiati, di nuovo in corsa per un seggio alla Camera sia al collegio uninominale di zona sia al collegio plurinominale. Che, nonostante l’emorragia di consensi degli ultimi anni, tra un confronto e l’altro con i cittadini, si è mostrato fiducioso rispetto al verdetto delle urne, complice anche l’effetto-traino del recente ritorno alle origini dei pentastellati. «Sono abbastanza ottimista rispetto al risultato anche se all’inizio della campagna elettorale confesso di non esserlo stato – spiega Olgiati -: sto vedendo nella gente un entusiasmo superiore alle aspettative che mi fa ben sperare. I sondaggi li abbiamo visti tutti, il trend è in crescita: il Nord rimane un territorio più problematico, dove facciamo più fatica, ma sono convinto che ci sia la possibilità di fare bene. In questi anni abbiamo pagato il fatto di governare, che fisiologicamente esige sempre pagare un prezzo, a maggior ragione per una forza come la nostra nata contro tutto e tutti che si è poi trovata obbligata, numeri alla mano e a fronte delle contingenze storiche, a governare prima con la Lega e poi il PD. Stavamo pagando soprattutto il Governo Draghi, ma da quando abbiamo deciso di rompere è scattata una scintilla, come se la nostra base non aspettasse altro, e la risposta dei cittadini è stata positiva».

Se il risultato elettorale sorriderà al Movimento 5 Stelle, peraltro, il deputato legnanese ha già le idee chiare sui primi passi da muovere. «La nostra zona, come in generale tutta la Lombardia, è un territorio dove imprese e lavoro sono un nodo nevralgico – sottolinea Riccardo Olgiati -: andiamo incontro ad un periodo difficilissimo, quindi più che ad un orizzonte lungo bisogna guardare alle contingenze immediate dell’autunno e dell’inverno perché se non si supererà questa fase sarà davvero dura. Le imprese andranno sicuramente aiutate, ad esempio con l’abolizione dell’IRAP che abbiamo inserito nel nostro programma, con la detassazione per le nuove assunzioni e con aiuti diretti. In questo territorio sarà fondamentale anche dare una risposta al tema ambientale perché siamo in una delle aree più inquinate d’Europa. Lo stiamo vedendo con i nostri occhi, ormai quando piove ci sono gli uragani e il caldo e il sole portano la siccità: qualcosa sta cambiando, e se non interveniamo subito sarà troppo tardi. Noi nel nostro piccolo ci abbiamo provato facendo chiudere l’inceneritore di Borsano, ma non ce l’abbiamo fatta».

Movimento 5 stelle riccardo olgiati al mercato di Legnano

Proprio quella per la chiusura dell’impianto ex Accam, nonostante il finale, rimane una delle battaglie che il candidato del Movimento 5 Stelle si dice soddisfatto di aver combattuto in questi anni da parlamentare. «Sono stato eletto pensando di poter cambiare il mondo – ammette il deputato -, ma in Parlamento ho capito che le dinamiche sono molto più complesse e che è molto difficile ottenere risultati soprattutto a livello territoriale. Nonostante questo, rivendico una serie di battaglie che abbiamo portato avanti, prima su tutte il salvataggio della Franco Tosi: abbiamo fatto un grosso lavoro con i sindacati portandoli al MISE e lavorando per portare al tavolo il commissario straordinario e alla fine siamo riusciti ad ottenere il risultato grazie anche alla nuova proprietà, che ha creduto nel progetto e ha investito. Un altro risultato molto importante è il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate che ora è realtà: i fondi sono stati destinati, nei nostri primi anni al governo è stato sbloccato dal Consiglio superiore per i Lavori Pubblici un iter che era fermo da tempo e adesso l’opera è stata anche inserita nel PNRR: speriamo di avere un servizio ferroviario di qualità migliore, visto che la nostra è la linea più trafficata della Lombardia ed è tra le più disastrate».

«Ci siamo impegnati anche sul fronte ambientale rispetto al termovalorizzatore di Borsano e alle ex Cave di Casorezzo –  aggiunge Olgiati -: per la discarica ho portato gli amministratori locali prima al Ministero dell’Ambiente e più recentemente al Ministero della Transizione ecologica per cercare soluzioni che andassero nella direzione auspicata dal territorio, ma purtroppo in questi casi ci si scontra anche con la burocrazia e con i rimpalli di responsabilità e non siamo riusciti, ad oggi, ad ottenere quello che vorremmo. Per quanto riguarda Accam, abbiamo provato in tutti i modi a chiedere la chiusura ma è il territorio che deve decidere e i sindaci hanno scelto questa strada: noi anche a livello nazionale abbiamo ribadito la nostra contrarietà».

Allargando il campo al di là dei confini dell’Alto Milanese, tra i risultati ottenuti che Olgiati spera di non vedere andare in fumo c’è l’introduzione del reddito di cittadinanza. «Nel tempo abbiamo già apportato qualche correttivo ad una misura che, oggettivamente, si è scontrata con alcuni problemi: l’erogazione dei fondi per il sostengo al reddito è piuttosto semplice, mentre le politiche attive del lavoro andrebbero migliorate. Parliamo però di una materia in mano alle Regioni, guidate per la gran parte dal centrodestra e in parte dal centrosinistra: in questi anni abbiamo notato che hanno tirato il freno a mano su questa riforma anche per motivi ideologici. Abbiamo investito molto, ad esempio, per l’assunzione del personale dei centri per l’impiego, ma pochissime regioni lo hanno effettivamente assunto. Sicuramente l’aspetto burocratico, soprattutto per quanto concerne i navigator, era problematico, e infatti è stato superato e a breve i navigator non ci saranno più, e rimangono degli aspetti da migliorare, ma qualcuno parla di abolire il reddito di cittadinanza e secondo me è una follia: andiamo incontro ad un inverno pesante, togliere un sussidio a persone che non arrivano alla fine del mese, anche lavoratori che non arrivano alla soglia minima, sarebbe assurdo».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Settembre 2022
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