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Ucraina, Rescaldina accoglie i profughi nella villetta sequestrata alla ‘ndrangheta

Cinque posti per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina nella villetta di via Melzi a Rescaldina sequestrata anni fa alla criminalità organizzata

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Rescaldina apre le porte della villetta di via Barbara Melzi sequestrata alla ‘ndrangheta ai profughi in fuga dall’Ucraina. Nei giorni scorsi Piazza Chiesa ha deciso di mettere a disposizione fino a fine anno, o comunque fino alla fine dell’emergenza, l’immobile come centro di accoglienza straordinaria per chi scappa dalla guerra, affidandone la gestione alla Fondazione Somaschi, che in paese si occupa già del progetto sviluppato nell’ambito Sistema di Accoglienza e Integrazione, in collaborazione con la cooperativa Il Portico.

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La villetta era stata confiscata a Emilio Di Giovine, boss del clan di ‘ndrangheta Di Giovine-Serraino oggi pentito, che era considerato uno degli uomini più potenti dell’organizzazione calabrese, capace di internazionalizzare e differenziare i canali di riciclaggio del danaro sporco e di muovere tonnellate di hashish ed eroina e protagonista nel 1991 di una spettacolare evasione dall’ospedale Fatebenefratelli di Milano. La villa, probabilmente provento di usura nei confronti di un imprenditore della zona, era stata poi assegnata al Comune dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e nel 2016 Rescaldina aveva deciso di farne il perno di un progetto di residenzialità leggera e housing psichiatrico in collaborazione con il CPS di Legnano.

L’immobile, però, «ad oggi non è utilizzato per le progettualità di destinazione per carenza di utenza da inserirvi e atta al tipo di percorso previsto», così su richiesta della Prefettura nelle scorse settimane l’amministrazione comunale si è confrontata con la cooperativa Il Portico, ovvero l’attuale gestore, che si è reso disponibile ad aprire le porte della villetta ai profughi in fuga dall’Ucraina: il centro di accoglienza straordinaria di Rescaldina offrirà in tutto cinque posti letto, già pronti all’uso dal momento che l’edificio è dotato di impianti funzionanti, arredi ed elettrodomestici oltre che di spazi esterni, un plus per l’accoglienza di famiglie con bambini. Proprio in questi giorni, peraltro, nell’ambito dell’accordo stipulato dai comuni dell’Alto Milanese con la Prefettura per l’accoglienza sono stati attivati 50 nuovi posti letto sul territorio: ai cinque di Rescaldina se ne aggiungono 24 a Magnago, 13 a Nerviano e 8 a Villa Cortese.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Marzo 2022
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