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I pensionati di Cgil, Cisl e Uil contro l’accordo tra Comune di Castellanza e Humanitas

I sindacati contestano la scelta di prevedere costi agevolati per i residenti per prestazione sanitarie in regime privato

Generico 27 Jun 2022

I sindacati dei pensionati dei Confederali, Spi Cgil Cisl Pensionati e  uil Pensionati, contestano l’accordo tra l’amministrazione di Castellanza e Humantias Mater Domini per riconoscere agevolazioni ai residenti per le prestazioni sanitarie in regime privato: « Ancora una volta si prendono in considerazione le sole prestazioni a pagamento che inevitabilmente riguardano solo chi può permettersele. Ci domandiamo: i cittadini che non possono permettersi di accedere a pagamento, nemmeno grazie allo sconto ricevuto, come possono essere aiutati? Cosa fa l’amministrazione Comunale per loro? Vogliamo ribadire, come sindacato, che la sanità privata debba svolgere un ruolo integrativo e non sostitutivo del servizio pubblico. Rispetto alle 90 mila visite erogate annualmente, da dichiarazioni Humanitas – Mater Domini, ci chiediamo quante di queste siano state erogate in regime convenzionato con il S.S.N. e quante in regime privatistico?».

« Il sindacato confederale, unitamente alle categorie dei pensionati e dei settori pubblici stanno chiedendo – da tempo immemore – a Regione Lombardia di stanziare risorse per la sanità pubblica e potenziare l’erogazione dei servizi per garantire in modo universale il diritto di accesso alle cure. Stiamo combattendo ogni giorno contro le disuguaglianze che penalizzano i più deboli e i più poveri chiedendo al Governo di tornare ad investire sulla sanità (non sui muri o su scatole vuote ma su medici, infermieri, tecnologie etc..) dopo svariati anni di tagli che hanno evidenziato, anche nella ricca Lombardia, tutti i loro limiti emersi proprio nel periodo pandemico.

Dal Comune di Castellanza, dalle Istituzioni, dai Sindaci e dalla Politica ci aspettiamo azioni soprattutto a difesa del sistema sanitario universale e della costruzione della rete territoriale sanitaria e sociosanitaria; azioni quindi che non alimentino ulteriori differenziazioni, tra i cittadini di una regione, di una provincia o di un comune, a seconda delle diverse opportunità locali, che favoriscono di fatto l’accesso a cure e prestazioni sanitarie a pagamento. Occorre operare – anche istituzionalmente – affinché gli attuali tempi di attesa non costringano i pazienti a rivolgersi alla sanità privata sostenendo di tasca propria i costi di una sanità che invece deve essere garantita a tutti. L’accordo del Comune di Castellanza rischia di essere l’ennesimo atto che ancora una volta va a favorire la sanità privata, in nome di una proclamata “libera scelta” che, di questo passo, sarà sempre meno libera e più obbligata e crea un ulteriore diseguaglianza tra i cittadini.

Redazione
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Pubblicato il 11 Aprile 2024
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