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“Fragilità e pericolosità sociale”: solo la cura del cambiamento ci salverà

In Famiglia Legnanese,  due "docenti" d'eccezione: don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, e il prof. Peppe Dell'Acqua, l'erede di Franco Basaglia

Una lezione sul tema "Fragilità e pericolosità sociale", ieri, sabato 17, in Famiglia Legnanese, a cura della Associazione Aiutiamoli Legnano e del Gruppo AMA Familiari per la salute mentale, con due "docenti" d'eccezione: don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità di Milano, e il prof. Peppe Dell'Acqua, considerato l'erede di Basaglia, cui si deve la legge che ha portato alla chiusura dei manicomi.

"Bisogna essere più presenti sul territorio e il nostro è stato spesso trascurato – ha affermato tra l'altro don Colmegna – , altrimenti la legge Basaglia rischia di rimanere una norma inapplicata. Oggi l’emergenza è aumentata sia tra cittadini italiani e non. Ma non c’è stato un investimento conseguente per garantire servizi adeguati. Meno burocrazia, più interventi integrati. Quando i servizi sociali hanno in carico duemila persone e gli appuntamenti sono a mesi, c'è un approccio di contenimento e non di liberare le risorse per affrontare il problema della sofferenza”.

Sul problema della pericolosità sociale, il  presidente della Casa della Carità ha spiegato che "nessuno ha in mano i comportamenti delle persone. Oggi, in un clima in cui la paura vince, io vedo un delirio di onnipotenza. Vorremmo controllare il comportamento di tutti. Impossibile. Allora, io credo che siamo in un momento in cui la pluralità dei servizi deve diventare una risorsa non aggiuntiva ma la capacità di verificare la possibilità di un cambiamento. Altrimenti, nel sociale si rischia di vivere un sociale con una caratteristica di assistenzialismo. Al centro noi non abbiamo la malattia, ma la persona. Noi cadiamo nella categorizzazione della persona, non è ammissibile. Ridiamo senso alla cura delle persone con una cura di cambiamento".

Il problema culturale era stato anticipato dal prof. Dell'Acqua, il principale continuatore del pensiero di Basaglia,  perchè anche per lui viene prima la persona non la malattia. Invece i servizi vedono diagnosi, sintomi, comportamenti.  

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Marzo 2018
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