Cyberbullismo: genitori e professori a scuola dal pm Cascone
Internet come il bosco di Cappuccetto Rosso - Così il procuratore del Tribunale dei minorenni dipinge la Rete, in cui tanti giovani si perdono...
Professori e genitori a scuola di bullismo e cyberbullismo, per aiutare i propri alunni e figli a non cadere nel vortice mediatico, ad uscirne, a denunciare, a non restare soli, a dialogare con i coetanei. In… cattedra, il dott. Ciro Cascone procuratore del Tribunale dei Minori, conosciuto anche per la sua disponibilità nel recarsi nele scuole del territorio a parlare dei pericoli della Rete e di come aiutare il mondo degli adolescenti. Una serata organizzata dall'Istituto Comprensivo Statale Bonvesin de la Riva.
"La Rete – ha spiegato il procuratore milanese – è il bosco di Cappuccetto rosso, nel bosco si può incontrare il lupo, non per questo si smette di andare del bosco, ma occorre andarci attrezzati a riconoscere il lupo e a riconoscere le strade infestate dai lupi. La Rete è come guidare una Ferrari su un percorso pieno di cartelli stradali che non si conoscono. Il ruolo degli adulti, quindi, è spiegare le regole, queste segnalazioni per un uso consapevole".
Le responsabilità delal famiglia e della scuola vanno a braccetto: " I genitori devono essere presenti, ma senza troppe pressioni. La scuola – ha proseguito il dott. Cascone – è l'ultimo pilastro sicuro per giovani vicini ad essere proiettati nel mondo degli adulti, per questo deve applicare seriamente regolamenti educativi che formino una coscienza nei ragazzi e li portino ad essere pienamente responsabili di se stessi".
Professori e genitori, insomma, chiamati a un ruolo di vigilanza, più che di repressione perchè conclude il procuratore: "bisogna essere vigili come guide, non nel senso di censura o di divieti. I ragazzi, ricordiamocelo, non fanno quello che diciamo noi. Fanno quello che facciamo noi".
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