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Parabiago, giunta a rischio: manca, ancora, il numero legale in consiglio

Venerdì la nuova chiamata del consiglio comunale. Rischio commissariamento se non verranno approvati gli equilibri di bilancio entro il 30...

Questa volta non è bastato aspettare oltre mezzora per iniziare il consiglio comunale, nè rifare l’appello dopo un’ora sperando nell’arrivo di qualche consigliere di maggioranza che potesse salvare la seduta. E le minoranze, questa volta, hanno deciso di non sedersi ai loro posti. E’ successo a Parabiago, dove i mal di pancia interni alla coalizione di centrodestra guidata dal sindaco leghista Raffaele Cucchi si fanno sentire in modo ormai sempre più forte.

L’ultima dimostrazione questa sera, mercoledì 27. Il consiglio comunale era stato convocato per le 20:45. Alle 21:15 ancora silenzio. La seduta è iniziata poco dopo per essere nuovamente sospesa e rimandata a venerdì 29, alle 20:45, in seconda seduta. Causa? L’assenza di alcuni consiglieri di maggioranza: Andrea Lotterio (Forza Italia), Paolo Rimoldi (Lega Nord) e Stefania Zerbini (Lega Nord). Assenti dai loro banchi, ma presenti tra il pubblico i consiglieri di minoranza: Alessandra Ghiani, Anna Maria Cogliati, Laura Schirru e Edoardo Bollati del centrosinistra (assente per motivi familiari solamente il neo papà Giorgio Colombo) e Christian Vitali del Movimento 5 Stelle. Otto consiglieri su 17 seduti in aula, quindi. Un numero insufficiente per proseguire con la riunione del parlamento cittadino.

I consiglieri Rimoldi e Lotterio hanno comunicato la loro assenza ieri, mercoledì 26. Il primo ha chiesto il congedo dalla sua carica per un mese e mezzo a causa di «motivi personali», il secondo ha fatto sapere che sarebbe stato assente per «problemi personali». Assenza giustificata durante la conferenza dei capigruppo quella di Zerbini.

Ma queste assenze, nell’atmosfera tesa della poltica parabiaghese, pesano ancora di più. Se entro il 30 settembre il consiglio comunale non approva il bilancio consolidato, il Comune rischia il commissariamento.

E che proprio il presidente della commissione bilancio e il suo vice (rispettivamente Rimoldi e Lotterio) fossero assenti in una seduta di consiglio dove tre punti all’ordine del giorno su dieci riguardavano i conti del Comune è una ulteriore spia di allarme secondo il consigliere pentastellato Vitali, che ha commentato: «oggi si è aperta ufficialmente la crisi di governo». Tra gli argomenti che andavano in approvazione, poi, ci sarebbe stato anche il DUP, il documento che traccia le linee di azione della giunta e la cui approvazione era già stata rimandata durante l’estate.

Stanchi della lotta interna alla maggioranza i consiglieri di centrosinistra. «Il sindaco e la sua maggioranza, troppo impegnati in giochi di potere e in reciproche recriminazioni, stanno svilendo il valore dell’assise cittadina, il ruolo dei consiglieri comunali, anteponendo beghe interne al governo della città» hanno sostenuto Ghiani, Colombo, Cogliati, Schirru e Bollati nella lettera in cui annunciavano la loro decisione di non partecipare alla discussione. «Questa farsa deve finire – scrivono i consiglieri di centrosinistra – la città non si merita questo copione trito e ritrito, fatto di gesti plateali dei consiglieri di maggioranza seguiti poi dal pavido voto favorevole alla decisione dell’uomo solo al comando. Non interverremo sul DUP, giunto in consiglio senza l’acquisizione del preventivo parere. Non interverremo anche perché lo stallo in cui versa la Città ci porterebbe a fare le medesime considerazioni dell’anno scorso. Ci chiediamo e chiediamo ai parabiaghesi se era questo il governo cittadino che si aspettavano e che era stato loro promesso durante la pomposa campagna elettorale del 2015».

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Pubblicato il 27 Settembre 2017
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