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Alla scuola dell’infanzia Rodari di San Vittore Olona un meraviglioso viaggio in Marocco

Una iniziativa rientrante nei Progetti di Mediazione linguistico-culturale, finanziati dalle due amministrazioni comunali di San Vittore Olona e San Giorgio su Legnano, per i plessi dell’Istituto Carducci

Alla scuola dell’infanzia Rodari di San Vittore Olona un meraviglioso viaggio in Marocco

Nei pomeriggi di lunedì 9 e martedì 10 giugno i bambini della Scuola dell’Infanzia Rodari, muniti di biglietto aereo colorato, sono partiti per un meraviglioso viaggio in Marocco con la mediatrice culturale Fatiha El Hlimi. Il salone del plesso è stato allestito con abiti e oggetti tradizionali e i bambini sono stati coinvolti in diverse attività come suonare uno strumento musicale tipico, toccare la sabbia del deserto, vedere le proprie maestre trasformarsi in principesse, indossando abiti magnifici. Nella valigia di Fatiha, i bambini hanno trovato diversi oggetti curiosi come foglie essiccate profumate che hanno poi trasformato in thè. Infine, hanno ascoltato alcuni suoni della lingua araba, scoprendo che alcuni compagni capiscono questa lingua e la usano in famiglia. Tanti bambini hanno ringraziato Fatiha che ha promesso loro una destinazione diversa ma sempre spettacolare per il “viaggio” del prossimo anno. «I bambini oggi sono nativi multiculturali-  racconta la professoressa Cristina Lomazzi, Funzione Strumentale Intercultura dell’ICS Carducci-, aiutarli quindi a muoversi in contesti culturalmente diversi sviluppa competenze trasversali che si riveleranno centrali nella loro vita»

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Questi interventi rientrano nei Progetti di Mediazione linguistico-culturale, finanziati dalle due Amministrazioni Comunali di San Vittore Olona e San Giorgio su Legnano, per i plessi dell’Istituto Carducci. Per tutto l’anno scolastico sono stati attivati nei cinque plessi interventi di facilitazione linguistica e mediazione culturale, coordinati dalla professoressa Lomazzi, coadiuvata dalla commissione Intercultura d’Istituto, in sinergia con la dottoressa Simona Falsitta, coordinatrice del progetto per la Cooperativa Stripes, che con grande esperienza e attenzione suggerisce le aree di azione e pianifica le azioni dei mediatori.

Nelle scuole primaria e secondaria sono stati attivati percorsi di facilitazione mirati all’apprendimento dell’italiano come L2 per alunni con background migratorio e incontri di mediazione con mediatori di lingua madre per condividere con famiglie non italofone il percorso di inclusione scolastica di bambini e ragazzi. Le mediazioni diventano fondamentali quando si rilevano criticità o in momenti cruciali dell’anno scolastico come l’arrivo a scuola, la scelta orientativa, l’iscrizione alla scuola superiore, o il passaggio dalla primaria alla secondaria di primo grado. L’istituto, diretto dalla Dirigente Scolastica professoressa Teresa Grillo, è davvero grato ai due Comuni poiché il supporto a questi alunni permette loro di integrarsi più rapidamenti nel gruppo-classe, apportando significativi vantaggi nel lavoro quotidiano in classe non solo di questi bambini e ragazzi ma anche dei loro docenti e compagni.

Nelle classi dell’Istituto Carducci, la percentuale di alunni provenienti da contesti migratori oscilla tra il 10% e il 15% e le risorse per percorsi ad hoc sono purtroppo insufficienti. Di conseguenza il supporto di professionisti esterni diventa indispensabile, così come prezioso risulta il contributo di volontari, provenienti principalmente dal Cif di Legnano, che dedicano qualche ora del proprio tempo libero a questi alunni bisognosi, e mediatori linguistici de La Casa per Pollicino Onlus, in azione nella Scuola Primaria Carducci, sempre con alunni che presentano situazioni di svantaggio linguistico. L’Istituto ringrazia sentitamente queste Associazioni che contribuiscono al successo formativo di ogni alunno. Si sta così consolidando una rete che coinvolge docenti, dirigenza (DS e primo collaboratore del Dirigente, dottoressa Piera Giannetti), Funzione Strumentale e commissione Intercultura, facilitatori linguistici, mediatori culturali, famiglie, personale volontario, psicopedagogiste d’Istituto, come la dottoressa Elisabetta Sioli che è più volte intervenuta in mediazioni familiari laddove ne emergesse la necessità.

Secondo la professoressa Lomazzi: «Questa rete di supporto è sempre più attiva e si spinge oltre i confini della scuola per sostenere il percorso di inclusione sul territorio tramite l’inserimento di questi alunni in associazioni sportive o nell’oratorio. L’antico proverbio africano che sostiene che “per educare un bambino ci vuole un villaggio” illustra chiaramente come l’azione condivisa di una pluralità di soggetti permetta a ciascuno, indipendentemente dalle condizioni di partenza, di crescere ed entrare a far parte della comunità, al fine di diventare un cittadino migliore».

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Pubblicato il 11 Giugno 2025
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