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M5S Cerro e gruppo Lazzati: “Servono risposte su via Dante”

Dopo le loro due interrogazioni urgenti, le due forze poltiche tornano a chiedere risposte

Un mese fa la protesta dei residenti di via Dante 68, a Cerro Maggiore, contro l'ipotesi di chiusura del gas. Pochi giorni dopo la dichiarazione del sindaco Nuccia Berra che ribadiva come la scelta non fosse politica, ma basata su questioni di sicurezza e legalità («va inoltre chiarito che dopo l’ultimo sopralluogo dei Vigili del Fuoco, e loro verbale, la situazione è parsa grave e complessa: il fabbricato ha grandi problemi di sicurezza e la situazione all'interno è tutt'altro che sotto controllo sia dal punto di vista igienico sia dal punto di vista delle utenze; la più pericolosa la questione del gas»). E, in consiglio comunale, due interrogazioni urgenti a firma del gruppo di Antonio Lazzati e del Movimento 5 Stelle per chiedere chiarezza sulla situazione. Ed è proprio questo che le due forze poltiche tornano a chiedere, in attesa della risposta scritta da parte dell'amministrazione, lamentando, comunque, una gestione affrettata della vicenda e poca trasparenza.

[pubblicita] Le domande tornano in auge dopo «frequenti richieste di chiarimento da parte dei cittadini sulla questione che si è venuta a creare – affermano i consiglieri Antonio Lazzati e Edoardo Martello -. Noi stessi ci chiediamo se questi pericoli siano ancora presenti o siano rientrati in seguito ad interventi di messa in sicurezza o se la preoccupazione sia solo il frutto di una propaganda allarmistica. Qualora fossero stati presi provvedimenti sarebbe il caso di renderli noti. Le nostre richieste sono fatte non per mettere in dubbio la bontà dei propositi dell'amministrazione, ma per avere delucidazioni sulla legittimità degli atti intrapresi».

Nel dettaglio le due forze di minoranza vogliono chiarimenti sulla presenza o meno di un reale pericolo per i residenti, sul perchè l'ordinanza di sgombero del 5 febbraio 2019 non è stata pubblicata online sul sito del Comune («comportando un grave atto di mancata trasparenza»), perchè il documento non sia stato firmato direttamente dal sindaco ma da un dirigente comunale e «quali siano le motivazioni di tale ordinanza dal momento che è stata sospesa dopo qualche giorno, venendo quindi meno il carattere di urgenza e visto che non sono consultabili perizie statico-dinamiche che evidenziano la pericolosità dell'edificio (si parla solo di una relazione dei Vigili del Fuoco) e che mancano prove certe di tipo tecnico – scientifico per individuare fughe di gas». A tutto questo, Martello, poi, sottolinea come siano da considerare anche le cifre legali a cui andrà incontro il Comune visto l'intervento di legali da parte dei residenti.

Redazione
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Pubblicato il 16 Marzo 2019
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