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“Il Giro d’Italia… sott’acqua!”

15 Maggio 2017

Ecco un'altra segnalazione da parte di un nostro lettore relativa alla "Giro D'Italia" per biglie dei giardinetti delle scuole di Mazzini. Ristrutturata nel 2016 , la pista ha subito avuto alcuni cedimenti. Qui l'articolo: Giro d'Italia con le biglie, "frana" sulle Alpi?. Pochi mesi dopo un'altra lettrice aveva invitato il sindaco a visitare i parchetti della città segnalando nel guardino pubblico «una mini Italia che si riempie di acqua piovana, di pipì di cani, di pipì di topi e scoiattoli. Non esiste drenaggio e i bambini che frequentano il parchetto ci mettono le mani e ci giocano. Da denuncia all'Ats».

Oggi a scrivere è Davide Persico che dopo anni è tornato insieme alle sue figlie al parchetto dove giocava da bambino. Era a conoscenza della ristrutturazione della pista da biglie ed è rimasto sorpreso quando le sue bambine l'hanno scambiata per un laghetto in quanto piena d'acqua. Il lettore consiglia di praticare qualche foro o per far defluire l'acqua piovana. 

Di seguito la lettera

Buongiorno,

 scrivo per segnalare una situazione alquanto singolare che ho avuto modo di riscontrare oggi pomeriggio 13 maggio 2017 presso i giardinetti di Piazza Trento e Trieste. Premetto che ho abitato per 30 anni in via Calatafimi al nr. 14, tra lo storico bar dei "tri basei" (poi "Sisters' Bar") e l'un po' meno storico night club "Roma" (ex "Menestrello"). I giardinetti, o "la Piazza", come la chiamavamo noi ragazzini di metà anni '80, erano il punto di ritrovo per svariate attività ricreative tipiche dell'epoca "no smartphone": giocare a pallone, utilizzando come campo irrimediabilmente irregolare l'aiuola all'angolo tra la via Roma e la Calatafimi, e come porte due coppie di alberi nemmeno paralleli tra loro…; correre a gara in bicicletta nella pista ovale (la più piccola) e in quella col "curvone della fontana" (la più grande, con tanto di "dossi naturali" creati dalle radici che sollevavano non di poco l'asfalto); raccogliere e mangiare prugne e susine che crescevano sugli alberi al centro della "pista piccola"; arrampicarsi e volteggiare su altalene e scivoli (rigorosamente in ferro) che ogni paio di anni venivano inspiegabilmente rovinati da atti di stupido vandalismo, e rimpiazzati solo dopo molti mesi se non anni di attesa; infine, quello che solo noi ragazzini della Piazza Trento e Trieste potevamo fare in tutta Legnano e forse anche in tutta la provincia: le sfide a biglie sulla pista in cemento! Il "Giro d'Italia"!! L'italia "isola non compresa" (mancando comprensibilmente la Sardegna, difficilmente raccordabile al percorso continuo) dove volavano biglie in plastica con le più svariate immagini raffigurate tra la parte trasparente e quella colorata (calciatori, ciclisti, bandiere nazionali…); quelle piccole in vetro col fiore in mezzo di diversi colori; e quelle in ceramica bianca, le cosiddette "pancette", le più ambite di tutti i giocatori! Infatti, al termine della gare, non si vincevano soldi o scommesse, ma semplicemente… biglie!! 
Per anni ho assistito al lento ma inesorabile degrado della pista, vuoi per il fisiologico decadimento in assenza di manutenzione, vuoi per alcuni furboni che montavano in lungo e in largo sopra le piccole sponde con biciclette e motorini. Finché, un bel giorno di primavera del 2016, apprendo dal portale di "Legnanonews" che sarà donata nuova vita alla pista delle biglie, grazie ad un intervento di ripristino ed abbellimento. Non riesco a presenziare alla cerimonia di inaugurazione, ma, non appena vado a trovare i miei genitori, che abitano ancora in via Calatafimi, ho presto modo di constatare coi miei occhi la seconda vita del "Giro d'Italia": le sponde rifatte perfettamente, compresi i "passi alpini" dove il percorso forma le "montagnette" da scavalcare con abili tocchi di dita… perfino la pavimentazione intorno sistemata e colorata di un bell'azzurro carico, che rende il tutto ancora più affascinante.
Dopo le forti piogge degli ultimi giorni, e splendendo oggi un sole finalmente primaverile, mi reco con la moglie e le due figlie piccole a trovare i nonni, e scendiamo subito ai giardinetti per la gioia delle bambine: a un certo punto, la più grande mi chiama da poco lontano e urla: "papà, vieni qui a vedere il laghetto!". Conoscendo perfettamente ogni angolo dei giardinetti, mi domando di quale "laghetto" Anita stia parlando… mi reco presso di lei, dove c'è la pista delle biglie, e noto che è completamente allagata, sia il percorso delle biglie, sia la parte centrale. Le bimbe, di due e cinque anni, mi chiedono se quella bizzarra struttura sia stata creata per far galleggiare le barchette! Alla mia risposta, rimangono un po' "spiazzate", e si mettono a giocare con acqua, ramoscelli e foglie, e la piccola fa inevitabilmente un "bagnetto" fuori programma..! Ora, la domanda che mi viene spontanea è questa: ma visto che la pista è stata ristrutturata così bene, era così difficile immaginare di dover praticare qualche foro o per far defluire l'acqua piovana?? Foro che tra l'altro non avrebbe per nulla pregiudicato la fruibilità della pista, dato che ogni buon giocatore di biglie, lo avrebbe automaticamente identificato come… un ostacolo da evitare sul percorso!! "Occhio alla buca!! Chi ci finisce, esce dal Giro!!" E senza aspettare giorni, affinché la pista, dopo una giornata di pioggia, diventi nuovamente utilizzabile.
A volte, le cose semplici sono talmente ovvie, da risultare… irrealizzabili. A volte, un "buco nell'acqua", può anche servire.

Davide Persico

 

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