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«Oualid Ayachi, un marito e un lavoratore modello»

Il ricordo dell'infermiere della RSA S.Erasmo deceduto nelle parole della moglie  FONDAZIONE TICINO OLONA, CONTRIBUTI A ENTI DI ASSISTENZA  DA FONDAZIONE A FONDAZIONE, SOLIDARIETA' E UMANITA' BANCA BCC, UN AIUTO CONCRETO AGLI OSPEDALI DELLA ZONA

Oualid Mohamed Ayachi amava la sua famiglia e lavorava alla RSA Sant'Erasmo di Legnano con passione. Un marito modello, per la moglie che oggi, venerdì 3 aprile, lo ha ricordato insieme a noi.

«Non l'ho più visto da quando è entrato in Ospedale, giovedì 12 marzo. Non ho potuto assisterlo o vederlo per un'ultima volta. Il Covid-19 me lo ha portato via, senza spiegazione. Sono sola nel mio dolore, ma nel contempo non lo sono, perché in tanti hanno perso il loro caro in questo modo. Tutto il mondo ricorderà per sempre questo tragico periodo».  

[pubblicita]Adesso, con i suoi 4 figli, attende la salma per portarla al cimitero di Novara, città dove risiedono, e poi dovranno affrontare un futuro incerto: «Non so ancora quale sarà il mio domani e come farò a crescere da sola i miei figli».

Marito e moglie, entrambi di origine tunisina, erano da 15 anni in Italia. L'ultimo figlio ha solo 8 mesi. Lei, ex infermiera pediatrica (in Tunisia), dopo essersi sposata 14 anni fa è diventata una casalinga. «Oualid era un uomo dolce, instancabile sul lavoro e sempre pronto a prendersi cura della famiglia – la sua confidenza-. Per lui non era un sacrificio andare da Novara e Legnano tutti i giorni. Diceva sempre che non avrebbe mai cambiato posto di lavoro perché gli piaceva dove stava». In questo periodo di emergenza Oualid ha lavorato sino all'ultimo: «Continuava ad affermare che non poteva restare a casa, perché c'era bisogno di personale per assistere gli anziani». 

I decessi, secondo la donna, sono il "prezzo" per aver sottovalutato la pericolosità di questo virus: «Oualid lamentava che la RSA, come tante altre, non era stata attrezzata con gli appositi dispositivi di sicurezza. Lui, come tanti suoi colleghi, andava al lavoro, ma non era tutelato e non per colpa della RSA. Non è giusto, se fossero state prese le giuste precauzioni sin dall'inizio sulla scorta dell'esperienza in Cina a quest'ora …forse non saremmo in questa situazione».

Ricordiamo che la Fondazione S.Erasmo, ieri, all'annuncio della morte dell'infermiere tunisino, aveva anticipato che «Garantiremo ai familiari di Oualid assistenza legale per ogni adempimento necessario, destinando una parte dei contributi che verranno raccolti per la campagna Aiuta il Sant’Erasmo».

Il sindaco di Novara, da parte sua, ha offerto massima disponibilità a una dignitosa sepoltura nel cimitero di Novara, mentre da Lorenzo Radice, candidato sindaco di Legnano, l'appello a tutti gli altri candidatii: «Sarebbe bello che tutti i candidati si impegnassero affinché il prossimo sindaco
dedicasse una via o un altro segno tangibile in città a tutti gli operatori, volontari e vittime
che, superando anche barriere e confini di nazionalità, in silenzio, senza clamori, hanno
dato tutto se stessi per la nostra comunità»
.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Aprile 2020
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