Quantcast

Parco della Pace, ancora un “attacco” dei vandali

Accanto alle dolenti note, per l'amministrazione comunale anche la soddisfazione di vedere fiori e piante disseminati per il paese "curati" da cittadini e commercianti

«Gioie e dolori» per l'amministrazione comunale di Busto Garolfo. É la stessa prima cittadina Susanna Biondi ad usare questa espressione sui social, commentando i fatti avvenuti negli ultimi giorni in paese.

Prima le gioie, quell'«esempio di cittadinanza attiva e virtuosa» fornito da cittadini e commercianti che negli ultimi mesi hanno dedicato una parte del loro tempo a prendersi cura di piante, aiuole e fioriere disseminati per le vie e le piazze del paese (nella foto a sinistra, un esempio). «Grazie alla loro disponibilità – è il commento dell'inquilina di Palazzo Molteni – tutti noi abbiamo potuto godere di un po' di bellezza».  

E poi i dolori: la scorsa domenica 9 luglio, infatti, il Parco della Pace, che già nei mesi scorsi era stato oggetto di una petizione da parte di un gruppo di mamme che chiedevano di mettere fine al degrado (qui il servizio), è stato nuovamente "preso di mira" da un gruppo di ragazzi che si sono introdotti nel giardino pubblico nonostante i cancelli chiusi e il divieto di ingresso dalle 20.00 alle 8.00.

«Per l’ennesima volta – commenta Susanna Biondi – si sono “divertiti” vandalizzando il parchetto. In questa occasione hanno rivolto le loro attenzioni ai pannelli con frasi sulla Pace scelte dai bambini delle elementari (nella foto a destra, i cartelli vandalizzati, ndr). La mattina successiva, come al solito, il personale del Comune, occupando tempo e lavoro che potevano essere ad altro destinati, è intervenuto e ha riparato il tutto. Io però sono indignata! Perché tanta violenza distruttiva? O meglio: perché tanta idiozia? Oltre che sindaca sono insegnante – continua la prima cittadina –, quei ragazzi li conosco. Sono un numero sparuto rispetto alla grandissima parte dei nostri ottimi giovani. Eppure pare proprio che siamo sotto scacco di questo gruppetto di vandali – lasciatemelo dire – imbecilli!»

I provvedimenti per risolvere questa incresciosa situazione sono già "in canna", ma la partita – su questo la prima cittadina non ha dubbi – non si gioca tanto sulla videosorveglianza o sui controlli quanto sull'educazione e sul rispetto: «Immagino che il consiglio di molti sarà quello di mettere le telecamere – commenta Susanna Biondi –. Lo faremo, come già avvenuto nella piazza Coop e, a giorni, nel portico di Via Manzoni, ma realmente non si risolve molto. Loro si sposteranno a far danno un po’ più in là: di scelta ne hanno in abbondanza, dal Parco Comunale al parchetto di via Arconate o a quello di via Giusti. Possiamo collocare telecamere in ogni dove, riparare i danni (nella foto a sinistra, il parco pubblico dopo i "lavori di ripristino", ndr), ripulire dai rifiuti che abbandonano, intensificare l’impegno delle Forze dell’Ordine (togliendo tempo e risorse ad altre esigenze), impegnare la scuola (che già si adopera intensamente) con progetti e risorse per il recupero, ma il problema rimarrà, perché è una questione di educazione, di rispetto delle cose e delle persone. Noi – conclude la prima cittadina – abbiamo il dovere di non scoraggiarci e insistere. Dunque, come sempre, andiamo avanti! Ma i loro genitori saranno consapevoli?».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 12 Luglio 2017
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore