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25 aprile: l’intervento del sindaco Alberto Centinaio

Per la quinta volta Centinaio ha celebrato la festa del 25 Aprile...

25 APRILE 2017 – 72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

Care concittadine e cari concittadini, è la quinta volta che come Sindaco celebro insieme a voi la festa del 25 Aprile, giorno in cui si ricorda la liberazione del nostro Paese dal nazi-fascismo. Il significativo contributo, anche di vite umane, che Legnano diede alla Resistenza è stato riconosciuto con l’attribuzione di una Medaglia di Bronzo al valor militare. Dobbiamo perciò essere orgogliosi di quanto fecero tutti coloro che lottarono per gli ideali che stanno alla base della nostra Costituzione.

Rendiamo omaggio, con il nostro ricordo, a chi scelse di sacrificare la propria vita per affermare il bene supremo della libertà. Erano uomini e donne di ogni età e condizione sociale, tutti accomunati dal desiderio di porre fine ad una guerra insensata che aveva ridotto l’Italia e l’Europa in macerie. Li ricordiamo perciò con affetto e gratitudine perché è grazie a loro che il nostro Paese poté rinascere su nuove basi e diventare una Nazione di cui essere fieri, nonostante i tanti problemi che l’affliggono.

Il ricordo però non basta: anzi, rischia di diventare un inutile e vuoto esercizio di retorica se non allarghiamo gli orizzonti al significato più profondo di questa ricorrenza.

Non ho la pretesa di essere esaustivo. Mi limiterò a fare alcuni accenni ad eventi e situazioni che rendono di grande attualità il fatto di essere qui, oggi, in questa piazza a 72 anni di distanza da quegli avvenimenti.

Durante gli anni più bui della dittatura fascista e della guerra di liberazione, c’era chi sognava un futuro in cui gli Stati che si combattevano sarebbero stati pacificati e in grado di camminare insieme. I padri fondatori di un’Europa unita gettarono le basi della rinascita dal confino, dall’esilio o dalla prigione. E’ grazie a loro se abbiamo vissuto in pace più di 70 anni, diversamente dai nostri padri e nonni costretti a vedere le tragedie di ben due guerre mondiali.

Oggi si respira un clima di profonda sfiducia nei confronti dell’Unione Europa. Le sue istituzioni vengono da alcuni indicate come principali responsabili di tutti i mali che affliggono i suoi Stati membri. Molte critiche sono fondate, ma senza un attento discernimento rischiamo di minare alla radice i fondamenti stessi su cui si basa l’Unione Europea.

E’ un pericolo che dobbiamo evitare. Ricordiamoci che dietro l’angolo stanno sempre in agguato antiche tentazioni: la rinascita di un nazionalismo esasperato, la tentazione di affidarci all’uomo solo al comando, il risorgere di varie forme di intolleranza.

Alcuni segnali preoccupanti già si vedono in quei Paesi del centro Europa che erigono muri per fermare la marcia di migliaia di disperati in fuga dalla guerra e dalla miseria. Per non parlare di inquietanti forme di discriminazione razziale, religiosa e anche omofoba. Sembra che si sia persa la bussola che in passato ci orientava verso orizzonti di pace, di sviluppo, di tolleranza e di cooperazione.

Dalla crisi non si esce prendendo le distanze da chi è diverso da noi o limitando gli spazi di democrazia, magari affidandosi alla rete come alternativa alle difficoltà di una politica che certo non è sempre all’altezza dei suoi compiti per tempismo e lungimiranza.

La democrazia, come tutte le cose uscite dalla mente e dall’esperienza degli esseri umani, non è perfetta: richiede tempo, pazienza, dedizione, capacità di analizzare i fatti con grande attenzione prima di prendere decisioni che potrebbero rivelarsi affrettate e quindi pericolose per la convivenza civile. Tutte virtù che oggi sembrano passate di moda di fronte alla banalizzazione degli avvenimenti oggi imperante.

Concludo con l’auspicio che la storia possa tornare ad essere maestra di vita. Ci aiuti il ricordo delle migliaia di giovani – partigiani e militari – che si sono sacrificati per donarci un Paese bello, libero e democratico. I canti e gli interventi fatti oggi dagli studenti di alcune scuole legnanesi sono un bel segnale che ci invita a sperare in un mondo migliore.

Grazie ragazzi. Siete il nostro futuro. A noi sta il compito di non tradire chi ha difeso con sacrificio i valori che sono alla base di una società democratica, attenta ai bisogni reali dei cittadini e scevra di ogni interesse personale o di parte.

Viva l’Italia!

Viva la Resistenza! 

Alberto Centinaio, sindaco di Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Aprile 2017
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