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“La Franco Tosi deve restare in piazza Monumento”

La Fiom Cgil torna a ripetere: "L'azienda non si deve spostare da Legnano" - L'invito della RSU: "Il sindaco Centinaio chieda a noi cosa vogliamo fare»...

(g.somazzi) – «La Tosi deve restare in Piazza Monumento. Chiediamo ai politici e alla città di provare a crederci e a difendere l'ultimo simbolo di Legnano». Così, Mirco Rota segretario generale Fiom-Cgil Lombardia, ha esordito stamattina nella sede della Cgil di via Calatafimi dopo il polemico confronto mediatico con il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio, accusato di accettare un eventuale trasferimento, anche se nell'Alto Milanese, dello storico stabilimento legnanese.

Rota, con le Rsu e Renato Smeraldi, segretario della Fiom Cgil sezione Legnano, ha deciso di ribadire la sua posizione su un possibile trasloco, tra due anni.  Si tratta di una clausola che tutte e tre le pretendenti all'acquisto hanno voluto aggiungere alle offerte presentata alla gara d'asta. «Non abbiamo intenzione di alimentare la polemica, ma il punto fermo è che la Franco Tosi non si deve spostare da Legnano. Se la si vuole davvero salvare, è necessario prendersi l'impegno di tenerla dov'è. Vanno privilegiati i lavoratori che stanno qui».

Il sindacalista ha poi precisato: «Prima si diceva che con le nuove commesse, le proposte sarebbero aumentate. O ci troviamo 3 pretendenti che hanno presentato offerte irrisorie. E specifichiamo: non è vero, come ha detto la Fim, lo scorso novembre, che la Tosi si sta autofinanziando con queste nuove commesse: l'azienda perde 1 milione al mese quindi tanto valeva partire per l'affitto un anno fa.  Non dobbiamo accettare passivamente la situazione. Insieme, piuttosto facciamo pressione al Ministero per cercare di non far uscire la Tosi da Piazza Monumento».

Smeraldi ha poi sottolineato: «È inquietante che venga considerato normale l'eventualità di un trasferimento: significherebbe far sparire la Tosi. Abbiamo bisogno di un imprenditore che investa per rilanciare l'azienda che sino a poco tempo fa portava lavoro a tutti».

L'utlimo baluardo industriale della città, nell'indifferenza generale, rischia di trasformarsi in una cattedrale abbandonata nel pieno centro di Legnano. Una eventualità che, con l'attuale congiuntura economica, spaventa tutti coloro che da anni stanno seguendo la vicenda. E i rappresentanti delle Rsu, per primi, non riescono a capacitarsi come «si possa, in un momento di crisi come questo, abbandonare il bunker, la zona saldature e rotori attualmente attivi. Strutture costose da realizzare. Noi pensiamo abbia senso restare in quanto ci sono ancora macchinari al top a livello europeo». Poi hanno aggiunto: «Come Rsu, vogliamo ragionare in maniera seria con il sindaco e chiedergli di non ascoltare solo i dirigenti e il commissario, che ci hanno portato a questo disastro. Parli direttamente con noi lavoratori e con la Rsu. Chieda a noi cosa vogliamo fare».

Rota ha poi concluso: «L'amministrazione doveva  ascoltarci e muoversi un anno fa. Il sindaco non si deve aspettare che le organizzazioni sindacali abbiano la stessa linea: come politico, deve farsi un'idea da solo. Nei prossimi giorni vogliamo mettere in piedi diverse iniziative per sollecitare la salvaguardia e la difesa della fabbrica. Invitiamo la città, i commercianti e i politici ad unirsi contro un eventuale trasferimento».

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Gennaio 2015
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