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Le FFAA regolari italiane e il loro contributo alla Liberazione dell’Italia

Da Bergamo una testimonianza in ricordo del Btg Bersaglieri A.U.C. e dei Reparti della Legnano...

Da alcuni anni osservo con attenzione innumerevoli articoli di varie testate che scrivono riguardo al periodo storico definito “Il secondo Risorgimento d'Italia” che più comunemente è chiamato “Guerra di Liberazione 1943-45”. Nonostante le nostre attività svolte sul territorio bergamasco, in ricordo dei reduci delle FFAA Regolari, che abbiamo più volte comunicato a vari organi di informazione, ho notato un forte disinteresse ed indifferenza. Anche con una certa risonanza mediatica gli unici articoli che raccontano fatti e personaggi della Guerra di Liberazione ricordano solo una parte della storia: le sorti degli I.M.I., le vicissitudini delle tragiche ritirate o sconfitte militari e le attività partigiane.

Oltre a questo manca però un altro tassello che completa in modo corretto la storia: il contributo materiale e morale dei Reparti Regolari delle rinate FFAA italiane dopo l'8 settembre 1943.

Dopo il prevedibile ed iniziale sbandamento dovuto all'armistizio il Governo legittimo con a capo il Re riuscì a costituire non solo l'Esercito (con la prima Battaglia di Montelungo l'8 e 16 dicembre 1943) ma tutte le FFAA che combatterono, come cobelligeranti, in concerto con le truppe Alleate in Italia.

Molti Reparti rimasero compatti al giuramento prestato alle Istituzioni Italiane e iniziarono da subito la Resistenza contro il tedesco invasore (ricordo su tutti il LI° Btg Bersaglieri A.U.C. ed i Reparti della LEGNANO).

I militari caduti dei Reparti Regolari delle FFAA durante i 18 mesi di guerra furono circa 87.000 ed a fine conflitto gli uomini impiegati furono più di 500.000 senza contare le Salmerie di Combattimento, la Regia Marina, la Regia Aeronautica, la Guardia di Finanza, le Divisioni Costiere ed i Carabinieri. Quest'anno cade il 71°anniversario della fine della 2°Guerra Mondiale ed il 30 aprile 1945 il Gruppo di Combattimento LEGNANO, con un plotone di Bersaglieri comandati dal S.Tenente Edoardo Cristofari entrò in Bergamo e prese possesso della città.

Auspico, pertanto, una maggiore considerazione per quei ragazzi del tempo (ora ultra novantenni) che decisero di continuare a portare le stellette sul bavero per riscattare l'onore dell'Italia, della Patria e liberare il suolo nazionale dalle FFAA germaniche: essi non scapparono sulle montagne e né disertarono.

Il sacrificio dei nostri militari contribuì, successivamente, alla nascita delle nostre Istituzioni Repubblicane a cui dobbiamo democrazia, libertà e progresso. Il continuo contributo di sangue che le nostre FFAA hanno dato e continuano a dare (con alto senso del dovere ed esemplare dedizione) anche oggi per l'Italia, per gli italiani e per le libere Istituzioni Repubblicane non deve essere dimenticato ma, anzi, sempre ricordato con orgoglio.

Deve essere un impegno morale per il bene dell'Italia tutta e le Istituzioni civili non devono fare eccezione dando pari dignità anche al contributo delle FFAA ricordate spesso in sordina.

Distinti saluti.

Il Presidente ANCFARGL BG Michele Galante

Redazione
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Pubblicato il 25 Aprile 2016
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