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Raid “1to1 Challenge”: 5 alpinisti sulle vette del Pakistan

I componenti del raid legnanesene sono riusciti ad assegnare un nome a tre colli inesplorati...

Emozionati e con i paesaggi del Pakistan impressi nella mente. Così  i 5 scalatori locali si sono presentati all'incontro in cui hanno raccontano la spedizione alpinistica internazionale "1to1 Challenge".  I componenti del raid legnanese hanno trascorso un mese, in totale isolamento, tra le montagne della Khane Valley dove tra scalate e sfide sono riusciti anche ad assegnare un nome a tre vette inesplorate.

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Il Raid "1to1 Challenge" 4 di 11

A raccontare l'avventura ieri mattina, martedì 22 settembre, nella sede del Cai di Legnano il capo spedizione Walter Polidori (Cai Legnano). Con lui Emanuele Nugara (Cai Legnano), Tommaso Lamantia (Cai Laveno Mombello), Matteo Filippi (Cai Busto Arsizio) e Luca Monfrini (Cai Castellanza). Presente anche Maurizio Pinciroli presidente, scuola di Alpinismo Guido Torre, che quest'anno festeggia il suo 40esimo anniversario di fondazione. La spedizione rientra infatti tra le attività programmate per il compleanno.

«Rivedere la mia famiglia è stato bello, emozionante, ma nel cuore mi è rimasto molto del Pakistan, non mi dimenticherò quel paese – spiega Polidori -. Durante la spedizione, compiuta durante il mese di agosto, abbiamo incontrato tante avversità inaspettate. In quel paese il terreno è arido, desertico, ma veramente affascinante. Abbiamo incontrato persone ospitali e gentili. Ci siamo trovati in totale isolamento in mezzo a questi paesaggi magnifici. Un'esperienza profonda e unica: siamo ancora emozionati nel raccontare il nostro viaggio».

Le alte temperature, questo il nemico numero uno, affrontato dai 5 alpinisti:  «A causa del caldo non abbiamo effettuato salite importanti su roccia – racconta l'alpinista Polidori –: il massimo dell'altezza raggiunta in salita è stato 4mila 900 e per il campo base abbiamo toccato i 5mila metri. La difficoltà più significativa l'abbiamo incontrata al Second Khane Cwm: raggiunto il limite della morena, a 5.020 metri, mentre stavamo valutando le condizioni per la salita, sono arrivate scariche di neve e sassi che hanno bloccato la via. Il rischio era troppo elevato,  abbiamo deciso di rinunciare. Grande la delusione nel vedere un nostro obiettivo svanire nel nulla».

Tra le difficoltà, ecco le soddisfazioni: «Siamo riusciti a esplorare un canale che sale il  Peak 45 e 46 – afferma Polidori -. Poi, abbiamo raggiunto un colle  che abbiamo denominato Hope Col, 4780 metri (colle della speranza), perché da lì pensavamo si potesse arrivare a salire il Sofia. E dietro al peak 42 Tommy e Matteo hanno esplorato altri due brevi satelliti alla sua sinistra, denominandoli “The Nails I e II”».

L'attività esplorativa e i tentativi di scalata sono documentati con foto, rilevamenti altimetrici, tracce GPS che verranno anche presentati durante incontri dedicati. «Diverse le aree esplorate, come la valle principale e del Khane Glacier fino all’icefall, 4900m, che abbiamo trovato impraticabile- racconta ancora l'alpinista -. Poi la valle del North Cirque Glacier (Second Khane Cwm), dove si trova la Tangra Tower, una torre di granito slanciata e stupenda che avremmo tanto voluto scalare ma le avversità ci hanno ostacolato».

Infine, i 5 appassionati dell'arrampicata estrema, nel ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro sostegno, hanno affermato: «Siamo già pronti per affrontare nuove sfide».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Settembre 2015
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