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“Fermiamo Ikea”: Legnano chiama e i colleghi sindaci rispondono

Dopo l'incontro avvenuto a Palazzo Malinverni tra i sindaci della zona, si aprirà un tavolo per presentare le osservazioni e contrastare l'insediamento di Cerro e Rescaldina...

Sindaci uniti contro il progetto "Ikea con galleria commerciale": si aprirà in questi giorni un tavolo tecnico-politico di lavoro per presentare le osservazioni alla Vas (Valutazione Ambientale Strategica) presentata dai Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina.

E' questa la decisione presa durante la riunione che si è tenuta oggi (9 maggio) nell'aula consiliare di Palazzo Malinverni.

Data per assodata la mancanza di dialogo con Cerro Maggiore e Rescaldina, la giunta Centinaio ha bussato alle porte di chi è comunque coinvolto dal forte impatto che porterebbe portare l'insediamento del centro commerciale. Presenti allora i sindaci, o loro delegati, di Canegrate, Castellanza, Gerenzano, Legnano, Nerviano, Parabiago, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese. Era presente anche il presidente di Confcommercio Alto Milanese, Paolo Ferrè, mentre per altri impegni istituzionali non hanno potuto intervenire i rappresentanti di Uboldo, Busto Garolfo e Dairago. 

«Alla base di tutto – ha dichiarato l'assessore all'urbanistica, Antonio Ferrè – c’è la convinzione che soltanto se si entra in una logica sovracomunale è possibile tutelare l’interesse complessivo di una zona già fortemente penalizzata dalla presenza di importanti strutture finalizzate alla grande distribuzione».  

Ora che i primi documenti del progetto sono pubblici restano meno di 60 giorni per avviare un iter capace di limitare i danni. Due le azione intraprese dall'amministrazione comunale legnanese: la mozione firmata da tutti i capogruppo di maggioranza e che sarà sottoposta anche ai consigli comunali dei paesi limitrofi, e le osservazioni all'Accordo di Programma di cui si chiede il ritiro. Non è esclusa infine la possibilità di ricorrere anche a vie legali. 

Quindi la giunta provvederà fin da subito a segnalare a Regione Lombardia le perplessità politiche, giuridiche e amministrative e i profili di illegittimità procedurale che sembrano già emergere a seguito di un primo sommario esame della documentazione depositata.

I funzionari dei Comuni coinvolti si metteranno nei prossimi giorni al lavoro, insieme ai consulenti tecnici e legali, per operare su questi obiettivi: «Confermiamo così la nostra contrarietà al progetto, in particolar modo della galleria commerciale – ha ribadito Ferrè – Abbiamo tutto il tempo per cambiare la situazione»

Attraverso una lettera il sindaco Alberto Centinaio ribadisce come di fatto quello che è acacduto esclude dai tavoli istituzionali sovracomunali i Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina. «Non ho io il potere di estrometterli – scrive Centinaio – Non sono il padrone di quella alleanza. Ho però il diritto di sperare che i cittadini possano essere più lungimiranti dei loro amministratori. Spero fra un mese di potermi sedere al tavolo con i nuovi amministratori di Cerro e di Rescaldina insieme ai quali costruire progetti che guardino lontano e non con una visione miope e superata, attenta solo alle esigenze del proprio campanile».

Di seguito la lettera integrale

Ho convocato i sindaci della zona al fine di gestire insieme a loro il problema Ikea fuori da ogni strumentalizzazione politica. Tutti insieme abbiamo un unico obiettivo: fermare l’annunciata devastazione viabilistica, ambientale e commerciale. L’Amministrazione comunale di Legnano ha chiesto per un anno e mezzo di non procedere nell’attuazione del progetto senza un suo preventivo coinvolgimento e di essere inserita nell’accordo di programma. Abbiamo evitato di fare la voce grossa al fine di sederci al tavolo e di potere così condizionare le scelte. Cerro Maggiore e Rescaldina ce l’hanno impedito non capendo soprattutto che scelte di tale rilevanza non possono che avere una visione sovracomunale il più possibile condivisa con il territorio, anche in prospettiva della Città Metropolitana.

Alcuni esponenti politici legnanesi di opposizione non hanno purtroppo ancora compreso il nostro disegno e pensano che se avessimo fatta la voce grossa prima di ora, Ikea non sarebbe andata avanti. Sono degli illusi! Chi è convinto di ciò è meglio che si ritiri dalla politica attiva. Altri, interessati solo alle ricadute politiche in chiave locale, fingono di non aver capito la nostra strategia. Sanno bene che Cerro Maggiore e Rescaldina hanno ascoltato e ascolteranno solo coloro che li aiuteranno a portare a termine un progetto così devastante.

Qualcuno dovrebbe chiedere a questi signori: se avessimo detto un “no” secco qualche mese fa si sarebbero fermati? Altri ancora sono invece in malafede. Sono coloro che hanno sempre detto di essere contrari all’intervento, ma che in realtà avrebbero voluto che ci sedessimo a tavoli informali per barattare sottobanco qualche regaluccio. Questi sono davvero i peggiori. L’effetto di queste divisioni è stato devastante: il fronte legnanese si è indebolito. Ikea, Cerro Maggiore e Rescaldina infatti sono stati ben felici che a Legnano non si arrivasse ad una situazione condivisa, cioè proprio nel Comune che per la sua localizzazione geografica è quello che più di altri avrebbe titolo per condizionare il progetto. E infatti sono andati avanti spediti e da pochi giorni i documenti sono stati presentati e consultabili, e quindi seriamente e finalmente contestabili.

La procedura dell’accordo di programma è ora aperta. Abbiamo meno di 60 giorni per fare le prime mosse. Voglio aggiungere, con molta chiarezza, che per me fare il sindaco significa anteporre gli interessi della mia città a quelli dei partiti. Vale anche e soprattutto per questa vicenda. A me non interessa quale sia il colore politico delle Amministrazione di Rescaldina e Cerro Maggiore. Io so solo che quelle Giunte hanno sbagliato e hanno avviato un progetto devastante che se attuato genererà un impatto drammatico sulla viabilità, sull’ambiente e sul commercio locali. Ma quel che è più grave è che questa scelta è stata fatta in modo consapevole. Quei Comuni sanno di scaricare sugli altri problemi così rilevanti e gravi.

Per quanto mi riguarda non c’è partito che tenga. Sto lavorando da mesi per consolidare un’alleanza tra i Comuni dell’Alto Milanese che operi congiuntamente per la crescita economica e lo sviluppo locale. Quanto è successo esclude di fatto da quei tavoli i Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina. Non ho io il potere di estrometterli. Non sono il padrone di quella alleanza. Ho però il diritto di sperare che i cittadini possano essere più lungimiranti dei loro amministratori. Spero fra un mese di potermi sedere al tavolo con i nuovi amministratori di Cerro e di Rescaldina insieme ai quali costruire progetti che guardino lontano e non con una visione miope e superata, attenta solo alle esigenze del proprio campanile.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Maggio 2014
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