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I giovani del Rugby Parabiago servono a tavola al refettorio della Caritas Ambrosiana

Anche i Galletti del Rugby Parabiago tra i 12 ragazzi dei settori giovanili che lunedì 15 novembre alle 18 serviranno la cena agli ospiti della mensa solidale della Caritas Ambrosiana

mensa dei poveri

I giovani del Rugby Parabiago “camerieri” al Refettorio Amborsiano della Caritas. Ci saranno anche i Galletti della società parabiaghese, insieme ai coetanei di Inter, Milano, Monza Calcio, Olpimpia Milano e Powervolley, tra i 12 ragazzi dei settori giovanili che lunedì 15 novembre alle 18 serviranno la cena agli ospiti della mensa solidale con l’obiettivo da un lato di far comprendere ai giovani atleti che servire gli altri è un atteggiamento da campioni, e dall’altro di testimoniare che fare squadra anche fuori dal campo rafforza le potenzialità educative dello sport nella società di oggi.

L’idea di coinvolgere le società sportive professionistiche della realtà ambrosiana nasce dal Centro Sportivo Italiano di Milano, con un’intuizione del suo presidente Massimo Achini. «Un settore giovanile – spiega Massimo Achini, presidente CSI Milano – per essere vincente non deve solo preparare i campioni di domani. Quelli che arriveranno davvero a militare nella prima squadra sono pochi. Un settore giovanile deve avere come priorità quella di formare ogni ragazzo e ogni ragazza a diventare un bravo e onesto cittadino di domani e a crescere nella vita. Vogliamo ringraziare i responsabili dei settori giovanili di questi club: sono persone meravigliose che credono davvero nelle valenze educative dello sport. Organizzare un’iniziativa come questa non è semplice. Pensate solo alla fatica di trovare la data giusta incastrandola tra allenamenti e impegni ufficiali di sei club di vertice. Un grazie anche alla Caritas Ambrosiana ed al suo direttore Luciano Gualzetti che ha subito accettato con gioia di ospitare, per una sera, ragazzi dei settori giovanili come volontari».

«Dedicarsi agli altri è un’esperienza che allarga la mente e il cuore a chiunque la sperimenti. È quindi particolarmente opportuno che venga offerta questa possibilità a giovani che, tra l’altro, sono inseriti in ambienti particolarmente competitivi – osserva Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -.  Si vince o si perde in base a certi criteri. La responsabilità nei confronti degli altri è uno di questi ed è alla base del volontariato. Non è affatto un premio di consolazione per chi è rimasto in panchina. Al contrario è un atteggiamento che riempie l’esistenza di ognuno di significato, senza il quale ogni successo svanisce presto. In questo senso, insieme allo sport che insegna la dedizione e lo spirito di sacrificio per raggiungere i risultati, il volontariato ha un grande valore educativo. Volontariato e sport insieme possono formare campioni sui campi di gioco e nella vita».

Redazione
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Pubblicato il 11 Novembre 2021
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