Squadra lilla blindata. Dopo una settimana carica di tensione soprattutto per le voci ricorrenti sull’abbandono del  tecnico Rambaudi, oggi, venerdì 20 ottobre, la decisione di mettere una serie di paletti al dialogo tra la stampa e la squadra. 

In definitiva, per parlare con qualcuno dell’ambiente sarà necessario avere l’autorizzazione del direttore generale, Alessio Ferroni. Fissato anche l’orario, dalle 11 alle 12.30, ma non viene indicato il luogo: sede, campo di allenamento, sala stampa, non si sa. Ma, condizione che limita seriamente un costruttivo confronto, sarà imposto anche l’obbligo di inviare preventivamente le domande per iscritto. 

Le interviste, si sa, non prevedono, se non in casi particolari, un canovaccio preciso, ma si sviluppano in funzione di domande e risposte, in un continuo scambio di battute, spesso impossibili da prevedere. Insomma, una intervista per iscritto proprio non ci sta e noi non ci stiamo.

L’abbiamo detto e lo confermiamo. Con tutti, dirigenti, tecnico e giocatori, il nostro rapporto è stato sempre cordiale e collaborativo. Questa decisione, firmata dal direttore generale, ma sicuramente promossa dal presidente, non fa bene a nessuno. Rende ancora più delicato il momento. Allontana la stampa dalla squadra. Impedisce un dialogo sereno e costruttivo. Aumenta voci di contrasti interni. Mette il bavaglio, quando invece dovrebbe favorire trasparenza nei rapporti attorno all’ambiente.

Certo, rimane la possibilità di incontrare mister Rambaudi nel dopo-gara, quando, facile prevederlo, soprattutto condizionati tutti dal comportamento della presidenza, finiremo per sentire le solite banalità.

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