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Il Consiglio Superiore di Sanità dà ragione al prof. Mazzone dell’ospedale di Legnano

«In presenza di anticorpi circolanti non si vaccina ma, al massimo, si monitora nel tempo la quantità di anticorpi per valutarne l'andamento», così il prof. Paolo Gasparini, membro esperto del CSS. Tesi già affermata un anno fa dal medico legnanese

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Chi è guarito dal COVID-19 deve vaccinarsi? La domanda ricorre da oltre un anno ed ancora oggi è di estrema attualità. In questi giorni, una risposta di spessore nazionale arriva dal prof. Paolo Gasparini, membro esperto del Consiglio Superiore di Sanità, direttore di Genetica Medica dell’università di Trieste. Così, in una intervista rilasciata al giornale Il Tempo alla domanda se la protezione immunitaria acquisita dai guariti è superiore a quella acquisita con i vaccini, il medico risponde: «I guariti sono immuni contro tutte le porzioni del virus a differenza dei vaccinati che sono stati immunizzati solamente contro la proteina Spike, vale a dire una parte del virus. Diverse pubblicazione scientifiche inoltre dimostrano chiaramente che l’immunità naturale è maggiore e di più lunga durata di quella determinata dai vaccini».

«Penso che dovremmo agire come abbiamo sempre fatto sinora per altre malattie virali: in presenza di anticorpi circolanti non si vaccina ma al massimo, trattandosi di una forma nuova di virosi, si monitora nel tempo la quantità di anticorpi per valutarne l’andamento», prosegue il prof. Gasparini che poi conclude «Normalmente nei soggetti guariti da un’infezione virale e con anticorpi circolanti non si procede ad una vaccinazione. Non si capisce qual è il razionale per fare un’eccezione a quanto praticato nella medicina sinora e cambiare strategia nel caso del Covid19».

Una tesi che, a dir il vero, a Legnano, già un anno fa era stata manifestata con fermezza dal prof. Antonino Mazzone, direttore del Dipartimento Area medica dell’Asst Ovest Milanese. Infatti, in un intervento diffuso il 3 dicembre 2020 dalla agenzia di stampa Adnkonos, il medico legnanese si era battuto per evitare la vaccinazione ai guariti dal virus, in presenza di anticorpi.

«Nelle persone che si sono ammalate possiamo dosare gli anticorpi anti-Covid e quantificarli – affermava un anno fa il dott. Maazzone – . Pertanto è come se si fossero immunizzati o avessero fatto il vaccino. Con le conoscenze attuali il vaccino non va fatto a chi ha avuto la malattia. Sono necessari anni di osservazione per verificare se una persona perde l’immunità umorale e/o cellulare».

Argomento questo di particolare rilievo anche in prospettiva del green pass, sulla cui necessità per combattere la diffusione del virus l’ambiente sanitario continua a battersi.

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Redazione
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Pubblicato il 04 Gennaio 2022
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