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Legnano e il metodo Montessori per i malati alzheimer alla conferenza mondiale di Singapore

“The Montessori method in dementia management”, è un progetto di iSenior, gruppo dedito all’assistenza alla persona, presente a Legnano con la RSA Il Palio

legnano salute

Anche Legnano e un progetto dedicato ai malati Alzheimer alla conferenza mondiale iniziata oggi, giovedì 10 dicembre, a Singapore, sul tema della pandemia e come vengono assistiti i soggetti anziani colpiti da disturbi del comportamento.

Originariamente organizzata per marzo 2020 a Singapore, la conferenza di ADI ha dovuto riadattare il proprio formato a causa dell’emergenza Covid19. Rimandata in forma virtuale in questo dicembre 2020, non ha perso la propria natura di grande evento dedicato al mondo della Demenza, con oltre 1.000 partecipanti da più di 100 paesi.

“The Montessori method in dementia management”, è un progetto di iSenior, gruppo dedito all’assistenza alla persona, presente a Legnano con la RSA Il Palio. E’ stato proprio il direttore il dott. Luca Croci a presentare un’analisi sulle conseguenze della diffusione del Covid-19 per le persone affette da demenza in Italia, maturata dall’esperienza diretta della gestione di anziani con queste genere di disturbo. Nella residenza legnanese, infatti, esiste un apposito reparto che accoglie una decina di ospiti.

«Il metodo Montessori, sistema educativo rivolto tradizionalmente ai bambini, sembra essere una valida terapia non farmacologia della demenza dell’anziano, laddove per demenza si intende la degradazione delle funzioni cognitive, mnesiche, comportamentali e comunicative e la conseguente perdita di autonomia – spiega il dott. Croci – . Per sostenere l’autonomia e migliorare la qualità di vita del paziente con demenza, il metodo Montessori tende a rinforzare le abilità residue come il cervello emotivo e la memoria procedurale, piuttosto che recuperare le competenze cognitive perdute come la memoria esplicita».

Nell’intervento alla conferenza di Singapore, il dott. Croci ha ricordato inoltre che «le valutazioni cliniche indicano unanimemente che questo approccio, introdotto in Italia verso il 2013/2014, rinforza l’autostima, la motivazione e la concentrazione, mentre riduce il wandering, la frustrazione e l’aggressività». Vantaggi che giovano sicuramente all’anziano, ma anche ai suoi famigliari.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Dicembre 2020
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