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Nel vecchio Ospedale sorgerà il Presst per pazienti cronici

Nel presidio socio sanitario territoriale il paziente cronico avvierà il suo percorso di cura- Il dr. Presutto spiega come si accederà ai servizi di cura.  

Nel vecchio ospedale di Legnano sorgerà il Presst, ossia il presidio socio sanitario territoriale, dell'Asst Milano Ovest , tra i 294 erogatori scelti dalle 8 Ats lombarde. Nello speciale elenco anche la cooperativa Gst che raduna i medici di base legnanesi. Ed è proprio con questa realtà che l'Ospedale di Legnano ha deciso di avviare un progetto pilota per sperimentare entro la fine dell'anno la "presa in cura" dei pazienti cronici, così da poter dar vita, nel 2018, alla "Rete di presa in carico del paziente" cronico e/o fragile. 

Per i cittadini queste novità appaiono ben poco chiare, per questo oggi, il dr. Ettore Presutto, dirigente amministrativo dell'Asst legnanese, ha spiegato in un incontro con la stampa come la Riforma Sanità cambierà concretamente l'accesso del paziente ai servizi di cura.

La persona malata che necessita di controlli annuali non dovrà più fare code per prenotazioni di esami con lunghe liste d'attesa. Ed eviterà di recarsi in diversi uffici per ottenere servizi. In pratica dovrà confrontarsi con un unico referente che gli redigerà il Pai (piano assistenziale individuale), ossia una vera e propria programmazione delle analisi da effettuare e l'indicazione di dove svolgerle. 

Si tratta di un sistema che verrà applicato su tutto il territorio delle 8 Ats Lombarde e i gestori hanno la possibilità di organizzarsi come meglio credono. Una libertà che l'Asst ha subito accolto mettendo in campo le esperienze passate, e programmandone di nuove, per riuscire ad offrire un servizio completo. Ed ecco motivata la realizzazione del Presst, che sarà una sorta di centro ambulatoriale con diverse specialistiche, e con lui la "Centrale dei servizi", utile a istituire tutti i percorsi di cura. 

Soddisfatto il direttore socio-sanitario Giancarlo Iannello, che ha voluto sottolineare «l'importante lavoro svolto dalla direzione strategica per prepararsi a questo cambiamento e l’attenzione particolare a sviluppare progetti organizzativi innovativi per prepararsi alla partenza della presa in carico». 

La chiave di volta è rappresentata dallo stretto collegamento tra i medici ospedalieri e quelli di base. A questo si aggiunge che l'ospedale si potrà appoggiare a ben 70 strutture private e pubbliche presenti sia sul territorio Legnanese che su quello Milanese che hanno manifestato il proprio consenso ad aderire alla rete dei servizi sanitarie sociosanitari dell’ASST Ovest Milanese. 

«La Asst è sia gestore che erogatore di servizi – spiega il dottor Presutto -. Quindi a Legnano, attraverso il Presst, potremo consentire ai pazienti di accedere a un percorso di cura mettendo a disposizione servizi sanitari e sociosanitari. Per far ciò abbiamo costruito una rete di strutture a cui ci appoggeremo. In totale sono 70: tra queste contiamo la Asst della Valle Olona, quella del Rhodense e anche il San Raffaele per determinate specializzazioni. Il paziente cronico non dovrà più preoccuparsi di prenotare un esame o presentare la domanda per una carrozzina: ci penserà la Centrale dei Servizi. In pratica, con la riforma è stato ottimizzato il lavoro che già svolgevamo prima». 

Tutto questo sarà possibile grazie alla condivisione di percorsi attraverso una piattaforma su cui verranno inseriti tutti i dati, che permetterà ai medici di comunicare e confrontarsi. 

Dunque, prima che la "macchina" si avvii a tutti gli effetti, la Asst con la Gst ha avviato un progetto pilota per prepararsi al nuovo anno. Entro Capondanno a tutti i pazienti cronici sarà comunicata la nuova realtà tramite una lettera informativa, da parte della Regione, con la quale potranno immediatamente presentarsi al gestore scelto e stilare il Piano di assistenza personalizzato. «Da qui alla fine dell'anno – commenta Presutto – non mancheranno incontri pubblici e una campagna informativa adeguata per spiegare alla cittadinanza come muoversi in questo nuovo spazio». 


Ricordiamo la suddivisione del paziente cronico:
Livello 1  (il 59% nel legnanese) riguarda i pazienti ad elevata fragilità clinica con almeno quattro o più patologie complessive (ad esempio scompenso cardiaco grave, insufficienza respiratoria grave);
Livello 2 (37% nel legnanese) sono coloro che presentano cronicità poli-patologica (infartuato, ictus)
Livello 3 coinvolge i soggetti (il 4% sul territorio) con una cronicità in fase iniziale, in cui e’ presente solo la patologia (iperteso, diabetico tipo 2). 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Ottobre 2017
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