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L’equilibrio precario dei trentenni: “Caffè Voltaire”

Laura Campiglio, scrittrice legnanese, conferma la maturità di chi da anni lavora nel mondo del giornalismo e ha fatto dello scrivere una professione declinata in diverse sfumature

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Caffè Voltaire
di Laura Campiglio
ed. Mondadori
€ 18,00

Laura Campiglio è una “vecchia conoscenza”: la seguo da quando pubblicava con Flaccovio, ed è stata una delle primissime autrici che ho presentato. Già allora (e parliamo di una decina di anni fa) era brillante, ironica e talentuosa. Oggi, oltre a tutto questo, ha la maturità di chi da anni lavora nel mondo del giornalismo e ha fatto
dello scrivere una professione declinata in diverse sfumature.

Proprio come Anna Naldini, la giovane (giovane? Oggi sono trentacinque, inizia il lato sbagliato della trentina…) protagonista di questa storia, tutta milanese, che ci racconta lo stato d’animo dei trentenni di oggi, equilibristi nei sentimenti tanto quanto nella professione.
Anna, infatti, si mantiene con ben OTTO collaborazioni diverse che vanno dal giornale locale alla rivista di viaggi, dalla casa editrice per cui valuta manoscritti alla scuola dove insegna francese da madrelingua, anche se madrelingua non è. Otto collaborazioni per mettere insieme uno stipendio; otto collaborazioni che diventano di colpo sette, proprio il giorno del suo trentacinquesimo compleanno, quando il quotidiano più importante per cui lavora (con cui collabora, cioè, e non è lo stesso) decide di far valere la clausola nove del suo contratto di collaborazione, che recita più o meno: ” Il rapporto di lavoro può terminare in qualsiasi momento, senza alcun preavviso, sulla base della
sola comunicazione verbale di una delle parti”.

In sostanza, il direttore de “La Locomotiva”, quotidiano che di più di sinistra non si può, decide di “interrompere il rapporto di lavoro” con una telefonata che recita: “Sai una cosa, Anna Naldini? Vaffanculo.”

Ed eccola qui, Anna, incantevole ragazza disincantata, che cerca una soluzione che le consenta di arrivare a fine mese. Soluzione che le viene offerta dal giornale più di destra mai pubblicato, “I Probi Viri”, che le offre di seguire una campagna elettorale che si preannuncia agguerritissima dopo l’improvvisa caduta del governo. Anna, ovviamente, accetta, perchè il mantra dei trentenni di oggi è “fare di necessità virtù”.

Solo che “La Locomotiva” la richiama, e per fare la stessa cosa. E Anna, ovviamente, accetta.

Nascono così Voltaire e Rousseau, i due pseudonimi dietro cui si nasconde la stessa intrepida giornalista che si destreggia fra doppi giochi, mezze verità e fake news, scrivendo articoli che dicono tutto e il contrario di tutto.

A queste montagne russe professionali unite un nonno di Lomello, melomane saggio ed entusiasta della vita; Jacaranda Migliavacca dell’Onda, nata Jolanda Cacioppo, amica tutta frivolezza e cuore d’oro; un nuovo (forse) amore all’orizzonte… E il Caffè Voltaire, il bar di riferimento di Anna, dove si può sempre riposare il cuore dagli affanni della vita.

Un romanzo frizzante e profondo insieme, che fotografa con precisione il mondo caotico e impazzito in cui ci muoviamo tutti i giorni.

Per la rubrica Il libro sul comodino, clicca qui

 

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Pubblicato il 09 Maggio 2020
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