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Bagarre in consiglio a Legnano, il sindaco Radice: «È ora di svelenire il clima della politica legnanese»

Il sindaco rivolgendosi a tutte le forze politiche chiede di cambiare rotta e fare un passo in avanti: «Siamo arrivati a un punto in cui abbiamo bisogno tutti, maggioranza e minoranze, di recuperare spazi di dialogo e di confronto»

Consiglio Comunale di Legnano  del 27 luglio

«È ora di svelenire il clima della politica legnanese e che chi vuol far politica con le idee e non la guerra alle persone faccia un passo avanti». È l’invito del sindaco Lorenzo Radice che oggi, domenica 3 settembre, a 48ore dalla bagarre scoppiata in aula consigliare a Legnano (1 settembre) si augura di poter trovare nella prossima seduta un consiglio comunale moderato dai toni consoni ed idonei ad una sede istituzionale. 

Il consiglio si è interrotto dopo l’accesa discussione scoppiata a seguito delle accuse mosse dalla consigliera leghista Laffusa. La consigliera di minoranza ha puntato il dito contro un famigliare del consigliere di maggiorana Bosetti affermando che non rispetta le regole nel conferimento dei rifiuti. I consiglieri di minoranza, visti i toni, hanno quindi lasciato in massa l’aula. E lo hanno fatto «in segno di protesta e di rispetto dell’istituzione». Così è venuto così a mancare il numero legale.  

Ed ora il sindaco rivolgendosi a tutte le forze politiche chiede di cambiare rotta e fare un passo in avanti. Dopotutto il Consiglio Comunale è un luogo prettamente dedicato alla comunità e non può trovare spazio il dissidio. «Siamo arrivati a un punto in cui abbiamo bisogno tutti, maggioranza e minoranze, di recuperare spazi di dialogo e di confronto, non di continua provocazione, calunnia e insulto».

Di seguito la riflessione del primo cittadino 

Ancora una volta il consiglio comunale da luogo di confronto democratico, è stato ridotto a una diretta televisiva fatta di urla, diffamazioni, allusioni, provocazioni da bar. Nel Consiglio di venerdì 1 settembre una consigliera di minoranza ha calunniato un consigliere comunale – questa volta coinvolgendo il padre- e rivolto accuse contro un non meglio identificato consigliere di maggioranza. Ancora una volta il consiglio comunale è usato come luogo di intimidazione e offesa personale anziché di confronto politico tra idee e visioni diverse.
Lo chiedo a tutti, a me stesso per primo: si abbandoni il campo dello scontro e si torni su quello del confronto democratico, anche duro, ma mai mirato a infangare la persona; piuttosto a dimostrare la bontà o la fallacia di idee e azioni.
È ora di farlo, perché quanto visto nell’ultimo consiglio purtroppo non è un fatto isolato, ma è il culmine di una serie di episodi succedutisi negli ultimi 3 anni e che stanno creando un clima che non fa bene a nessuno, né dentro né fuori la Casa Comunale. Un clima che sa più di guerra che di confronto dialettico, come la politica, a ogni livello, deve essere. Un clima ingigantito ed esasperato sui social da campagne denigratorie che paiono montate ad hoc. Un clima che disgusta la maggioranza dei cittadini con cui parlo
quotidianamente.
Nell’ultimo consiglio comunale la reazione della maggioranza e di una parte della minoranza a tale imbarazzante e deplorevole situazione è stata quella di abbandonare l’aula in segno di protesta. Ma non si può andare avanti così.
Siamo arrivati a un punto in cui abbiamo bisogno tutti, maggioranza e minoranze, di recuperare spazi di dialogo e di confronto, non di continua provocazione, calunnia e insulto. Auspico che in aula si torni, dalla prossima seduta, a dibattere nei toni consoni a una sede istituzionale e a confrontarsi unicamente su questioni di interesse pubblico, quelle che interessano i nostri cittadini e quelle sulle quali tutti, maggioranza e minoranze, saremo giudicati.
È ora di svelenire il clima della politica legnanese e che chi vuol far politica con le idee e non la guerra alle persone faccia un passo avanti.
Lorenzo Radice Sindaco di Legnano

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Settembre 2023
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